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Con il prossimo anno scolastico a Catania si perderanno 233 posti nella scuola primaria e 15 in quella di primo grado

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 La riduzione d’organico riguarderà 233 insegnanti delle elementari e 15 delle medie
Con il prossimo anno scolastico a Catania si perderanno 233 posti nella scuola primaria e 15 in quella di primo grado. Sono i primi dati arrivati nelle ultime ore dal ministero per l’Istruzione. Non si hanno ancora i dati per la scuola di secondo grado e per gli Ata, il personale tecnico amministrativo.
«Il governo nazionale – afferma Giuseppe Denaro, segretario generale della Cisl Scuola – continua a infierire sulla scuola pubblica, continuando la politica dei tagli agli organici e mettendo in ginocchio l’intero sistema d’istruzione. A Catania, la salatissima cambiale da pagare per ora è di 248 posti nella scuola primaria e di primo grado».
«In pratica, per far quadrare i conti – aggiunge – da settembre prossimo si chiuderanno decine di plessi in tutta l’area catanese; ci saranno classi numerose in spazi ristretti; non verrà garantito l’insegnante di sostegno con rapporto uno a uno per i diversamente abili; spariranno quelle poche classi di tempo pieno ancora esistenti; il tempo scuola si ridurrà ad appena 24 ore settimanali; non avremo collaboratori per garantire vigilanza e pulizie nelle scuole; l’inglese nelle elementari sarà insegnato da docenti che in atto sono stati “formati” on line per appena 40 ore; ben 233 insegnanti sono perdenti posto e quindi “armi e bagagli” subiranno un trasferimento coatto in altra sede distante decine e decine di chilometri da casa».
«Ma ciò non basta – prosegue Denaro – sono a rischio i posti sulla dispersione scolastica e sui centri Eda. Molti docenti oggi fuori provincia che legittimamente aspirano, dopo molti e faticosi anni di lavoro fuori casa e lontano dai propri affetti, di rientrare hanno spenta ogni speranza. Un prezzo salatissimo lo pagheranno i precari storici che ormai da anni attendono giustamente di essere stabilizzati. Come si vede è una situazione che definire apocalittica è dir poco».
Denaro sottolinea inoltre che «Catania, anche per il suo primato di area a rischio di dispersione scolastica, dove si sta superando il 25 per cento, ha bisogno urgente non di una politica di tagli indiscriminati, ma di un’attenzione particolare per sostenere il diritto allo studio degli alunni e di garanzie di lavoro per tutto il personale».
«Chiediamo con forza – aggiunge il segretario della Cisl scuola etnea – che venga garantito il tempo scuola così come liberamente scelto dalle famiglie, un organico stabile e l’immissione in ruolo dei precari su tutti i posti vacanti. La piattaforma di lotta della Cisl Scuola è chiara e siamo determinati ad andare fino in fondo. Alla scuola va dato da subito il segnale di un deciso cambiamento di rotta: chi ci lavora non può continuare a farlo in un clima di preoccupazione e disagio, ha bisogno di sentirsi operatore di un servizio su cui si investe, di cui si riconoscono l’importanza e il valore».
Secondo Denaro, è necessario «investire sulla scuola, perché di questo ha bisogno il Paese per darsi prospettive di ripresa e di crescita: e la stabilità degli organici, da anni costantemente negata, è la prima garanzia che va data per rendere credibile l’impegno a sostenere e accrescere la qualità del nostro sistema di istruzione; stabilizzare il lavoro, perché ci sono margini per recuperare occasioni di lavoro, ce ne sono per renderlo stabile, riducendo al minimo indispensabile l’area del lavoro precario, puntando a coprire con personale di ruolo, come chiediamo da tempo, tutti i posti vacanti e disponibili» «Valorizzare il lavoro – conclude Denaro – è un dovere verso una categoria le cui retribuzioni sono da tutti riconosciute come inadeguate e alla quale vanno assicurate vere opportunità di crescita professionale, su cui è indispensabile aprire un serio e approfondito confronto».
Lo scorso anno la contrazione dei posti su Catania è stata complessivamente di 1.115 posti così ripartita: Primaria 273; 1° grado 118; 2° grado 374; personale Ata 350.
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