Il campione della semplificazione amministrativa sforna circolari per confermare altre circolari. La FLC CGIL prosegue la sua battaglia per la difesa del contratto nazionale.
Continua il diluvio di circolari provenienti dal Ministero della Funzione pubblica. Dell’ultima, la n. 7/2011, ci sfugge francamente il senso.
La circolare ha la funzione di:
- confermare l’applicabilità delle norme del Dlgs. 150/2009
- confermare le indicazioni operative contenute nelle circolari n. 7/2010 e n. 1/2011
- informarci che le scuole rientrano tra le amministrazioni dello Stato (!)
La seconda parte poi chiarisce (ma era già palese nel testo del decreto) quali amministrazioni hanno l’obbligo di inviare al Ministero della Funzione Pubblica i contratti integrativi per i relativi controlli. Per i comparti della conoscenza, tale obbligo è previsto solo per gli enti di ricerca con organico superiore ai duecento dipendenti e per i contratti integrativi nazionali (comparto scuola).
Una circolare, quindi, che conferma altre circolari o atti legislativi, tutto ciò con buona pace della semplificazione amministrativa e dell’efficienza, il cui campione indiscusso è il Ministro Brunetta.
La circolare però omette di ricordare però che, oltre al D.lgs 150/2009, esiste un quadro normativo di riferimento di cui fanno parte anche le norme dei contratti nazionali, tuttora vigenti. La circolare, ancora, omette di ricordare che in questi mesi si sono susseguite numerose sentenze che hanno fatto chiarezza rispetto ai limiti di applicazione del D.lgs 150/2009 e al rapporto tra CCNL e lo stesso decreto. In questo senso anche alcune amministrazioni, come ad esempio il Ministero dell’istruzione, hanno dato coerenti indicazioni alle istituzioni scolastiche.
La FLC, per prima, ha avviato, molti mesi fa, una campagna per sostenere la validità e la vigenza delle norme contenute nei contratti nazionali. Tale campagna ha portato a chiudere la stragrande maggioranza dei contratti integrativi sulla base delle regole dei contratti nazionali vigenti.
Questo ulteriore provvedimento va quindi ascritto alla deriva ideologica e autoritaria che ha caratterizzato gli atti messi in campo in questi tre anni dal Ministro Brunetta.
La FLC CGIL continuerà con tutti i mezzi a tutelare i lavoratori, difendendo il valore del contratto nazionale, a partire dallo sciopero generale proclamato dalla CGIL del 6 maggio 2011.