I presidi delle scuole italiane devono ”smetterla di chiedere soldi” alle famiglie, anche perche’ questo e’ un modo surrettizio per ”screditare il governo”.
Lo afferma il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini in una intervista a La Repubblica.
”La richiesta da parte dei presidi di contributi ai genitori degli alunni avviene in tutta Italia.
Ed e’ una forma per criticarci, per far passare il messaggio che noi affamiamo la scuola e per costringere le famiglie a pagare” sostiene il ministro, prendendo spunto dal caso di una scuola elementare di Torino dove la preside avrebbe chiesto un contributo volontario ai genitori di circa cinquanta euro sollevando cosi’ molte polemiche.
”Alcuni dirigenti scolastici sanno amministrare bene, altri no e cercano di incolpare noi per le mancanze” accusa Gelmini.
Se nel passato chiedere contributi ai genitori poteva avere ”comunque un senso”, prosegue il ministro, ”oggi i fondi ci sono e sono sufficienti. I soldi al fondo di funzionamento sono aumentati di 200 milioni di euro perche’ abbiamo risparmiato sulla voce pulizia”. (ASCA)