fbpx

Sui diplomi magistrali un ricorso infondato – risposte alla Cisl

1362

red – Risposte alla Cisl da parte di ADIDA,  Coordinamento Diploma Magistrale e CUB Scuola sul documento pubblicato oggi da Orizzonte Scuola “Sui diplomi magistrali un ricorso infondato”.

ADIDA – Scrivo questa lettera in risposta all’articolo della CISL scuola pubblicato su Orizzonte Scuola in data 01/04/2011 in cui viene giudicato infondato il ricorso “Adida” per la salvaguardia del valore abilitante del diploma di Scuola e di Istituto Magistrale conseguito entro il 2002, in quanto, a parere dello scrivente, nessuna parte dello Schema di Regolamento sulla Formazione Iniziale dei docenti sembra minare questo presupposto.

A nostro avviso la questione non è affatto così e a tale scopo basta ricordare che l’articolo 15 comma 16 del decreto 249/10 recita esattamente che “le facoltà […] possono attivare percorsi formativi finalizzati esclusivamente al conseguimento dell’abilitazione per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria destinati ai diplomati che hanno titolo all’insegnamento nella scuola materna e nella scuola elementare […]”. Tenuto conto che gli unici diplomati aventi titolo all’insegnamento nelle scuole primarie e dell’infanzia sono per l’appunto i Diplomati Magistrali, va da se che tale articolo disconosce implicitamente il valore abilitante del loro titolo di studio, in quanto obbligherebbe tali soggetti alla frequenza di un corso abilitante di durata annuale organizzato dalle Università.

Ciò premesso, vorrei focalizzare la questione sull’opera di disinformazione effettuata in passato, così come nel presente (la pubblicazione dell’articolo citato in premessa ne è purtroppo una triste dimostrazione), dai sindacati sulla questione III fascia d’Istituto ed in particolare proprio in tema del valore abilitante di tale diploma. Adida, che è bene ricordare esiste da poco più di un anno, ha individuato e denunciato una serie impressionante di illegittimità e violazioni a carico dei precari cosiddetti di III fascia e ha dato avvio ad una seria lotta articolata in trattative politiche, campagna stampa, ricerca giuridica e ricorsi volti all’ottenimento del pieno rispetto dei diritti di questi lavoratori.

Se da un lato tutto ciò può essere “pacificamente” considerato positivo, ciò che viene da domandarsi è come mai SOLO Adida unica fra tutti ha saputo informare questi docenti dei loro diritti e delle violazioni perpetrate nei loro confronti? Come ma i se questi diplomati avevano diritto, a partire dal 2007, ad essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento dei precari abilitati e quindi ad accedere agli incarichi di ruolo, NESSUNO dei sindacati ha informato queste docenti dell’importantissima opportunità che si presentava loro, ma adesso la CISL ne annuncia la definitiva estromissione in tono quasi trionfale!?

Su questo punto, Adida rassicura che non è per nulla disposta a darsi per vinta, ma anzi è prontissima a proseguire in ogni modo la battaglia.

Come mai nessuno è intervenuto a favore dei precari non abilitati quando sono state istituite le Graduatorie di Coda e quelle Prioritarie del Salvaprecari?

Come mai nessuno ha fatto presente ai precari non abilitati che, ai sensi del vigente CCNL che loro stessi avevano sottoscritto e firmato, i docenti che stipulavano contratti con la Pubblica Amministrazione avevano non solo il diritto di accedere direttamente alla formazione , e perché no ai corsi abilitanti che, come lo stesso Governo sta ribadendo sono alla base della formazione dei docenti e che, addirittura, le spese di frequenza non potevano essere in alcun modo a totale carico dei docenti?

Come mai nessuno ha detto ai precari non abilitati che la posizione di un lavoratore non è giuridicamente equiparabile a quella di un non lavoratore e che chi aveva prestato almeno 180gg. di servizio alle dipendenze del Ministero aveva diritto alla priorità assoluta nelle assunzioni sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato, indipendentemente dal fatto che chi lo precedesse in graduatoria fosse o meno abilitato? Quante volte è successo che un abilitato senza alcuna esperienza “soffiasse” a precari non abilitati anche con decenni di esperienza il posto di lavoro di fatto rendendoli disoccupati?

Come mai nessuno ha detto ai precari di III fascia che ogni qualvolta che il Ministero assume uno di loro viola la direttiva europea 70/99, in quanto la stipula di contratti a tempo determinato è consentita per le Pubbliche Amministrazioni solo a fronte di cause eccezionali e temporanee, e che quindi l’impossibilità per questo personale di essere stabilizzato era da considerarsi una gravissima violazione di tutte le normative italiane ed europee in tema di sfruttamento del lavoro precario?

Come mai solo Adida e pochi altri hanno intrapreso ricorso per lo sfruttamento de precariato e l’ottenimento della stabilizzazione per i precari non abilitati, mentre tutti gli altri hanno scoraggiato questi docenti ad intraprendere questo ricorso, quando invece le violazioni più rilevanti sono state proprio operate nei confronti di questa categoria di lavoratori?

Come mai se, ai sensi della direttiva 36/05 e del decreto attuativo 206/07, tutti i precari in possesso di un’esperienza di insegnamento almeno triennale potevano essere considerati abilitati, in quanto tale normativa equipara la formazione derivata dall’esperienza ad un titolo formativo (come è appunto l’abilitazione all’insegnamento), nulla si è fatto perché tutto questo trovasse piena attuazione?

Quest’elenco potrebbe continuare ancora a lungo, ma ritengo che queste poche righe siano sufficienti a dimostrare quanto il silenzio e l’inerzia dei sindacati abbia danneggiato, e rischi per sempre di pregiudicare, il futuro di migliaia di onesti lavoratori che, al pari dei colleghi inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, da anni prestano il proprio servizio nelle scuole, spesso nelle sedi più disagiate oppure occupandosi dei casi più difficili e delicati (stiamo parlando degli incarichi di sostegno).

La disastrosa situazione in cui versano questi lavoratori che ora, per opera dello Schema di Decreto sulla Formazione dei Docenti, rischiano la definitiva cancellazione è anche merito del silenzio che vi è stato in passato e dell’inerzia di molti nel presente.

Solo Adida e CUB sono “scesi in campo” per difendere il valore abilitante del Diploma Magistrale ed è, senza mezzi termini una vergogna che sindacati come la CISL, oltre ad aver operato a favore di questi lavoratori in modo ampiamente insufficiente, si permettano di attaccare chi davvero si sta muovendo con serietà competenza e coraggio per rimediare alle loro stesse carenze!

Prima di chiudere vorrei far presente che l’associazione Adida ha in serbo altre importantissime attività ed iniziative a favore di tutti i precari di III fascia siano essi possessori o meno di un diploma Magistrale conseguito entro il 2002.

Francesca Bertolini”

Coordinamento Diploma Magistrale

Con riferimento all’articolo apparso su Orizzonte Scuola in relazione alla nota dell’ufficio stampa della CISL con la quale sarebbe definito infondato il ricorso promosso dalle uniche tre organizzazioni che difendono i diritti dei diplomati magistrale, desideriamo far notare che:

1. ancorché la CISL riconosca formalmente il valore legale ed abilitante ex-lege del diploma magistrale, nulla ha fatto affinché tale valore abilitante fosse pienamente riconosciuto al pari di ogni altra abilitazione conseguita in Italia o all’estero e riconosciuta in Italia al fine dell’accesso alle graduatorie che il legislatore ha riservato al personale abilitato; ci si chiede dunque che significato semantico lo Stato italiano, e la CISL stessa, dia alla parola “abilitante”;

2. per quanto riguarda invece il termine “idoneità”, l’unica idoneità tuttora vigente è quella professionale, in quanto l’idoneità all’accesso alle graduatorie di merito concorsuali è venuta meno nel momento stesso in cui sono scadute tali graduatorie (le ultime nel 2002) e tali graduatorie sono state sostituite dalle graduatorie permanenti, riservate agli abilitati, dalle quali, però, con il beneplacito dei sindacati confederali, tra i quali la CISL stessa, sono stati esclusi i diplomati magistrale;

3. a chi contesta il fatto che l’accesso alle graduatorie permanenti, ora ad esaurimento (nervoso) sia riservato ai soli diplomati magistrale che hanno superato un concorso per titoli ed esami, facciamo cortesemente notare che tale norma si applica, stranamente, ad una sola categoria di abilitati, mentre a ali graduatorie ha concesso l’accesso diretto ad ogni altra forma di abilitazione, sia italiana che, naturalmente, estera riconosciuta;

4. sul fatto poi che le graduatorie non saranno riaperto, tale argomento sarà oggetto di sicura discussione e darà probabilmente adito a nuovi ricorsi sia al giudice nazionale che alle Autorità comunitarie, in quanto si configurerebbe come una discriminazione nei confronti di chi, oltre ai diplomati magistrale, ha conseguito la qualifica dopo il 2009, in particolare coloro che hanno conseguito l’abilitazione all’estero il cui riconoscimento, in base alla Direttiva 2005/36/CE deve completarsi con l’acquisizione di tutti i diritti riservato ai qualificati, ivi compresa la possibilità di accedere ai posti a tempo indeterminato”

CUB Scuola Università e Ricerca “Cisl Scuola e ricorsi contro le modalità di svolgimento del TFA: una profezia che pretende di rendersi vera o un suggerimento al governo amico?

Dunque qualche esponente della CISL sottrae tempo ed energia al quotidiano impegno per affermare che il ricorso contro le modalità di svolgimento del TFA non ha ragione d’essere.

Supponiamo, visto il maestoso interlocutore che abbiamo, che non siamo di fronte ad un pesce d’aprile e rispondiamo seriamente.

Sul piano giuridico non spendiamo parole, altri lo hanno già fatto e nel merito si pronuncerà la magistratura.

Su quello sostanziale ci permettiamo un modesto consiglio. Considerando le eccellenti relazioni di questo sindacato con il governo, relazioni che lo hanno portato a non opporsi in alcun modo ad una politica scolastica disastrosa, perché la CISL, in luogo di farsi garante di un’interpretazione della normativa che tutelerebbe, insistiamo sul condizionale, i precari non abilitati non si limita a chiedere che il ministero si esprima formalmente e riconosca le garanzie che la CISL afferma esservi?

O questi signori intendono farci credere che il ministero non è più che disponibile a fare alla CISL un trattamento più che cortese.

Sarebbe un sistema semplice, veloce, efficace per dimostrare le buone ragioni della CISL e la riprova che, ci permettiamo una bonaria battuta, che è preferibile sentire direttamente chi ha il potere di decidere in
luogo dei suoi portavoce ufficiosi.

Per la CUB Scuola Università e Ricerca

Il Coordinatore Nazionale
Cosimo Scarinzi”

Sui diplomi magistrali un ricorso infondato

In questo articolo