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Collaboratori scolastici, basta tagli: meglio rinunciare alle ditte di pulizie

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È il pensiero dell’Age Toscana, secondo cui il lavoro del bidello nelle scuole è insostituibile, anche ai fini della sorveglianza: come si fa a coprire la sorveglianza di 11 scuole a orario lungo con solo 20 collaboratori? Così si va verso l’interruzione del pubblico servizio dell’istruzione. Ma Gelmini non la vede allo stesso modo.
Ancora polemiche a seguito dei tagli al personale. Stavolta a scatenarle è l’Age della Toscana, l’associazione dei genitori, che prendendo spunto dall’ammissione del ministro Gelmini sulla scarsa pulizia che regna negli istituti scolastici italiani, ha chiesto pubblicamente Miur e Governo di non attuare l’ultima tranche di riduzione di organico, pari a diverse migliaia di posti, prevista per i collaboratori scolastici in vista del prossimo anno scolastico. Solo che l’Age non si limita a chiedere la sospensione del provvedimento, che una volta completato avrà prodotto la sparizione di circa il 17% dei collaboratori scolastici: consapevole che i risparmi sono una prerogativa del Governo, oltre che un provvedimento di legge da eseguire, individua nelle ditte di pulizie esterne il comparto dove mettere mano. “Proprio il ministro Gelmini nella direttiva 103 del 30 dicembre – sostiene l’associazione dei genitori – dice chiaramente che non c’è alcun obbligo di legge di rinnovare gli appalti e tutti lo sanno che le ditte costano ben più degli 11.800 collaboratori scolastici lasciati a casa”.
L’Age Toscana ritiene che “quei bidelli accantonati farebbero proprio comodo. Non lo sa il ministro che le scuole con tanti plessi rischiano di non poter più garantire la sorveglianza dei nostri figli per l’intera giornata? I dirigenti scolastici già ce lo dicono: a partire dal prossimo anno alcune scuole resteranno senza collaboratore scolastico per una parte della giornata per carenza di organico. Ci siamo informati ed è vero: come si fa a coprire la sorveglianza di 11 scuole a orario lungo con solo 20 collaboratori scolastici? Altro che bidello al piano come sarebbe invece necessario per assicurare un adeguato livello di sicurezza”.…
Il problema è che Age e ministro sono d’accordo solo su un fatto: che le scuole sono troppo sporche. Sulla “cura” da attuare non c’è però sintonia: Gelmini ha più volte detto, anche di recente ribadito durante l’intervista di Fazio su Rai3, che “in Italia ci sono più bidelli che carabinieri”. Un modo, indiretto, per giustificare l’ennesima tornata di tagli al comparto, che tra l’altro non risparmiano le stesse ditte di pulizie esterne.
L’Age Toscana, invece, vorrebbe che si usasse la mano pesante solo con gli operatori esterni alla scuola, : “puliscono meno, costano di più e non assicurano quel servizio insostituibile di cura degli alunni che da sempre svolgono i bidelli”. Insomma, i rappresentanti dei genitori toscani ritengono che se è proprio necessario mettere mano alla scuola per produrre economie, “allora conviene togliere le ditte e riassumere i collaboratori scolastici. E si deve fare adesso, in quanto a legislazione vigente non è prevista alcuna proroga per l’anno 2011 e seguenti delle attività di pulizia”. In caso contrario “la mancanza della copertura dei posti comporterebbe l’impossibilità di garantire i livelli minimi di igiene nei locali scolastici e pertanto l’interruzione del pubblico servizio dell’istruzione”. Una previsione esagerata? Purtroppo no: per alcune realtà scolastiche – quelle montane, isolate, nelle isole e dove abbondano le sedi distaccate – l’ipotesi appare molto realistica.
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