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Una sentenza del giudice del lavoro di Livorno: illegittima, in forza delle leggi UE, la reiterazione dei contratti a tempo determinato

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Il Sole 24Ore rende nota (14 marzo 2011) una sentenza che, analoga a quella (25 gennaio) del tribunale di Siena, può contribuire alla fine dell’atavico sfruttamento del precariato. La reiterazione dei contratti a termine è illegittima, accettabile solo se eccezionale. Il danno che provoca al contraente va risarcito dall’Amministrazione, e il risarcimento non legittima la reiterazione (come invece fin qui è stato in applicazione dell’art.36 comma5 del D.lgs 165/2001, il Testo Unico per il pubblico impiego).
Gli abusi di reiterazione di contratti a termine “segnano in termini negativi” la qualità della vita dei lavoratori, chel’Amministrazione Pubblica è tenuta a tutelare effettuando una ricostruzione di carriera corretta in termini retributivi e contributivi. In sostanza, non resta che l’assunzione a t.i., ed è giunto il momento che l’Amministrazione se ne renda conto, anche perché dall’istituire illegittimamente contratti a termine reiterati non ottiene altro che dilatare la spesa pubblica gravandola dei risarcimenti e delle spese di giudizio in un numero di casi che promette di diventare esponenziale.  (da Anief)

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