Devo confessare, come collaboratore del sito, che sono tante le notizie che apprendo (spesso in anteprima nazionale), i documenti che conosco perché linkati da aetnanet.org e le opportunità che mi offre il dialogo e l’ampio dibattito tra i colleghi docenti. Ciò non per blandizia e ruffianologia ma perché quello che segue, per esempio, l’ho potuto scrivere come sintesi di tantissimi interventi sulla querelle delle prove nazionali Invalsi.
a) Lo scorso anno il MIUR ha emanato una circolare (n° 86, del 22/10/2009). Quest’anno c’è una Nota (30/10/2010) che recita: “La valutazione riguarderà obbligatoriamente tutti gli studenti delle predette classi delle istituzioni scolastiche, statali e paritarie.” Ma le circolari e le Note ministeriali non sono fonti del diritto: interpretano la legge e possono prevedere modalità applicative, ma non sono vincolanti, né tantomeno possono far sorgere diritti o obblighi. Su questo punto c’è un’ampia casistica giurisprudenziale. Sono decisive due recenti sentenze della Corte di cassazione (la n. 35 del 5/01/2010) e quella della Cassazione Sezione Unite (la n. 23031 del 2 novembre 2007) nelle quali è stato espresso il corretto valore di una circolare emanata dalla pubblica amministrazione.
b) E’ assolutamente infondato che le prove INVALSI rientrano negli obblighi di servizio: il CCNL non prevede nulla di tutto ciò (art. 28 e art. 29).
c) La Flc Cgil lamenta che il Miur, nelle NOTE inviate alle scuole, parla di prove da somministrare obbligatoriamente. Le note però non sono leggi e non hanno carattere di obbligatorietà. Il Collegio dei docenti può decidere di partecipare o meno alle prove Invalsi del prossimo maggio. Non esiste alcuna norma che prevede l’obbligatorietà della somministrazione delle prove INVALSI, tranne che per le classi di terza media che svolgono l’esame con una prova nazionale (legge 176/07).
d) Alcuni DS hanno impedito ai Collegi docenti di esprimersi sulla questione delle prove Invalsi affermando che esse sono obbligatorie e che il Collegio non ha competenza in materia. Tali affermazioni non sono esatte: i dirigenti non ricevono ordini dall’INVALSI né dal direttore dell’Ufficio Regionale, tanto meno dagli ispettori. I dirigenti devono presiedere i Collegi Docenti garantendo il rispetto delle scelte didattiche; inoltre devono ascoltare i genitori e informarli, seriamente. Il conflitto non è tra insegnanti e dirigenti, ma tra didattica libera degli insegnanti e didattica autoritaria e normativa del ministero. Il DS non ha alcuna facoltà di aderire alle prove Invalsi poiché tale decisione è nella esclusiva competenza del Collegio dei Docenti. Tra i poteri del DS non rientra l’adesione ad attività di valutazione senza il voto favorevole del Collegio, nel rispetto delle competenze degli Organi Collegiali (comma 2, art 25 del D.L. n° 165/2001). Gli atti unilaterali dei Dirigenti, sulla materia in oggetto, non possono avere alcun carattere imperativo per il personale docente il quale non è tenuto in alcun modo a partecipare direttamente alla somministrazione delle prove INVALSI, né a collaborare all’eventuale organizzazione delle stesse.
e) Il Collegio Docenti può deliberare la non adesione alle prove INVALSI perché ha competenza generale in campo didattico da esercitare nel rispetto della libertà insegnamento del singolo docente costituzionalmente garantita. Infatti, l’art. 7 comma 2 del T.U. sulla scuola prevede che “il collegio dei docenti: a) ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell’istituto. (…) Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun docente; (…)d) valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica”.
Mi scuso se per la seconda volta in una settimana riferisco su una questione sorta nella “mia” scuola. Penso che quel che succede in una scuola di Acireale sia sintomatico di una situazione diffusa e preoccupante. Una “carnevalata” 2011 !
Il giorno dopo un Collegio docenti, ho scritto al “mio” DS e Presidente del Collegio Docenti la seguente comunicazione di protesta:
“Il sottoscritto Prof. Giovanni Sicali, in qualità di membro della commissione elettorale dell’Istituto(***) fa presente che nell’ultimo Collegio docenti sono state commesse gravi e ripetute infrazioni nella PROCEDURA delle le votazioni. E’ vero che il Collegio dei docenti decide i criteri e le modalità per l’assegnazione delle Funzioni strumentali al Piano dell’Offerta Formativa. Ma l’attribuzione delle “Funzioni” deve essere effettuata con votazione segreta. Lo prescrive il Testo Unico della Scuola. (297/1994) all’art. 37: “Costituzione degli organi e validità delle deliberazioni” al comma 4. Il DS ha fatto votare per alzata di mano la funzione strumentale Invalsi all’interno dell’Istituto. Non solo, ma a verbale non risulta scritto che i docenti hanno votato per la somministrazione delle Prove Invalsi. Si domanda: Ciò che non è esplicito, si può ritenere implicito? Il sottoscritto ritiene che il DS ha commesso una grave omissione su una votazione collegiale e ha commesso un madornale errore di procedura su una votazione che doveva essere segreta trattandosi di persone”.
Col responsabile -roberto.ricci@invalsi.it- ho scambiato varie e-mail. Proprio ieri, per avere delucidazioni e chiarimenti definitivi sulla obbligatorietà della prova nelle scuole superiori, gli ho manifestato la mia assoluta contrarietà… Aspetto ancora la sua autorevole risposta.
Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com
da aetnanet.org