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La dichiarazione del sen. Pittoni (Lega) autore dell’emendamento recepito dal Governo

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 Legislatura 16º – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 502 del 15/02/2011

PITTONI (LNP). Signora Presidente, signori rappresentanti del Governo, colleghi senatori, un nostro emendamento al decreto in discussione chiede di mantenere le attuali graduatorie provinciali degli insegnanti precari fino al 31 agosto 2012.

Vorrei ricordare al senatore Lusi, intervenuto ieri, che queste graduatorie sono state chiuse non su indicazione di quei «brutti, sporchi e cattivi» della Lega – che secondo Lusi vogliono togliere il diritto di poter lavorare in ogni luogo del Paese – bensì per una scelta precisa di Giuseppe Fioroni, ministro dell’istruzione nell’ultimo Governo Prodi e collega di partito del senatore Lusi, il quale, trasformando le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento, intendeva preparare il terreno alla riforma del reclutamento.

La nostra richiesta, da realizzarsi ovviamente «fatti salvi gli adempimenti conseguenti alla declaratoria di illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 4-ter del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 134, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2009, n. 167», ha le stesse motivazioni. Non sappiamo ancora quanti insegnanti grazie all’ultima sentenza della Consulta, potranno inserirsi “a scavalco” nelle graduatorie. È certo però che diversi docenti, non solo del Centro-Nord, che negli ultimi anni, pur precari, hanno lavorato in maniera continuativa, perderanno il posto (cosa che a una parte della sinistra pare proprio non interessare). Questo in conseguenza di punteggi abnormi (a volte più che doppi, e non capiamo come mai a chi straparla di merito non venga qualche dubbio su certi numeri, che danneggiano prima di tutto le persone serie del Sud) maturati in alcune aree del Paese da molti di coloro ai quali è stato consentito di iscriversi come riserva nelle graduatorie di altre Province.

Ora viene imposto che questi docenti si possano riposizionare su una graduatoria diversa da quella originaria, inserendosi a pettine, cioè in base al punteggio, stravolgendo le liste e facendo saltare quello che chi era già presente in graduatoria considerava ormai un diritto acquisito. Un diritto reale, stando alle parole di Fioroni nel 2007, ma che rischiava di svanire del tutto senza l’intervento dell’emendamento che abbiamo inserito nel provvedimento in discussione che limita le conseguenze della sentenza della Consulta a coloro che hanno presentato ricorso.

Ora, se davvero, come dice la Corte costituzionale, si vuole valorizzare il merito, va riformato con la massima urgenza il meccanismo di reclutamento degli insegnanti. Abbiamo già consegnato al ministro Gelmini una proposta articolata, sulla quale le principali forze sindacali, CGIL esclusa, hanno manifestato disponibilità. Proponiamo un meccanismo su base regionale, ma non ci sono fili spinati. Il progetto, che non ha nulla di discriminatorio nei confronti di nessuno, come invece vorrebbe dare ad intendere qualcuno, è in linea con la Costituzione, la legge nazionale e la normativa europea.

Per assegnare il punteggio di base ai candidati non si farà più riferimento, se non in misura ridotta, alla valutazione acquisita sul proprio territorio. Si dovrà scegliere una e una sola Regione nella quale eleggere il proprio domicilio professionale e sottoporsi a quello che abbiamo chiamato test di preparazione con cui si verificherà la attitudine all’insegnamento e l’effettivo livello di preparazione dei candidati nelle singole materie. Il tutto – questo è il punto fondamentale – nella Regione di arrivo, a parità di condizioni con i candidati del posto. Chi è stato valutato in maniera troppo generosa in altre realtà, non potrà più scavalcare chi effettivamente merita, sia che venga dal Nord, sia che venga dal Centro, sia che venga dal Sud. (Applausi dal Gruppo LNP. Congratulazioni).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Casson. Ne ha facoltà.

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