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Su Ruby è duello Gelmini-Puglisi

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La notizia di politica interna di oggi è l’accoglimento della richiesta – da parte della Procura di Milano – di rito immediato, disposto dal Gip a carico di Silvio Berlusconi per le accuse di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile in merito al caso Ruby. Ne parliamo perché la notizia è stata commentata tanto dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, quanto, in risposta al ministro, dalla responsabile Scuola della segreteria del Pd, Francesca Puglisi. Per il titolare del dicastero di viale Trastevere, “è in corso un vero e proprio attacco alla sovranità popolare e ad un’istituzione dello Stato. Il pericolo che i Padri Costituenti della Repubblica avevano immaginato, inserendo l’immunità parlamentare nella Costituzione, è oggi quanto mai reale”. Per Gelmini, “un potere dello Stato tenta di condizionare la volontà degli elettori e di stravolgere uno dei principi cardine di tutte le democrazie: l’equilibrio tra il potere giudiziario, legislativo ed esecutivo. Non è un problema del centrodestra o di Berlusconi, ma dell’Italia. L’anomalia del nostro Paese non è rappresentata da un Presidente del Consiglio liberamente eletto, ma da una parte della magistratura che agisce con finalità politiche”. Si tratta della seconda dichiarazione a difesa del premier dopo quella di domenica in cui il ministro definiva come “poche radical chic, che manifestano per fini politici e per strumentalizzare le donne”, le partecipanti all’iniziativa “Se non ora, quando?” Per la responsabile Scuola della segreteria del Pd, “sono gravi e irresponsabili le dichiarazioni del ministro della Pubblica istruzione che considera la decisione del gip di Milano un ‘attacco alla sovranità popolare e a un’istituzione dello Stato'”. Puglisi critica Gelmini, perché “si mette in luce soprattutto come componente del collegio di difesa del ‘capo’”, piuttosto che “svolgere il ruolo che le affida una delle più importanti istituzioni democratiche del Paese, la scuola”. E conclude: “Speriamo che il Paese riesca quanto prima a voltare pagina e mettere al primo posto il bene di tutti e non la difesa di uno, deponendo le armi di uno scontro politico e istituzionale che penalizza prima di tutto proprio la scuola”. La notizia di politica interna di oggi è l’accoglimento della richiesta – da parte della Procura di Milano – di rito immediato, disposto dal Gip a carico di Silvio Berlusconi per le accuse di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile in merito al caso Ruby. Ne parliamo per ché la notizia è stata commentata tanto dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, quanto, in risposta al ministro, dalla responsabile Scuola della segreteria del Pd, Francesca Puglisi. Per il titolare del dicastero di viale Trastevere, “è in corso un vero e proprio attacco alla sovranità popolare e ad un’istituzione dello Stato. Il pericolo che i Padri Costituenti della Repubblica avevano immaginato, inserendo l’immunità parlamentare nella Costituzione, è oggi quanto mai reale”. Per Gelmini, “un potere dello Stato tenta di condizionare la volontà degli elettori e di stravolgere uno dei principi cardine di tutte le democrazie: l’equilibrio tra il potere giudiziario, legislativo ed esecutivo. Non è un problema del centrodestra o di Berlusconi, ma dell’Italia. L’anomalia del nostro Paese non è rappresentata da un Presidente del Consiglio liberamente eletto, ma da una parte della magistratura che agisce con finalità politiche”. Si tratta della seconda dichiarazione a difesa del premier dopo quella di domenica in cui il ministro definiva come “poche radical chic, che manifestano per fini politici e per strumentalizzare le donne”, le partecipanti all’iniziativa “Se non ora, quando?” Per la responsabile Scuola della segreteria del Pd, “sono gravi e irresponsabili le dichiarazioni del ministro della Pubblica istruzione che considera la decisione del gip di Milano un ‘attacco alla sovranità popolare e a un’istituzione dello Stato'”. Puglisi critica Gelmini, perché “si mette in luce soprattutto come componente del collegio di difesa del ‘capo’”, piuttosto che “svolgere il ruolo che le affida una delle più importanti istituzioni democratiche del Paese, la scuola”. E conclude: “Speriamo che il Paese riesca quanto prima a voltare pagina e mettere al primo posto il bene di tutti e non la difesa di uno, deponendo le armi di uno scontro politico e istituzionale che penalizza prima di tutto proprio la scuola”. La notizia di politica interna di oggi è l’accoglimento della richiesta – da parte della Procura di Milano – di rito immediato, disposto dal Gip a carico di Silvio Berlusconi per le accuse di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile in merito al caso Ruby. Ne parliamo per ché la notizia è stata commentata tanto dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, quanto, in risposta al ministro, dalla responsabile Scuola della segreteria del Pd, Francesca Puglisi. Per il titolare del dicastero di viale Trastevere, “è in corso un vero e proprio attacco alla sovranità popolare e ad un’istituzione dello Stato. Il pericolo che i Padri Costituenti della Repubblica avevano immaginato, inserendo l’immunità parlamentare nella Costituzione, è oggi quanto mai reale”. Per Gelmini, “un potere dello Stato tenta di condizionare la volontà degli elettori e di stravolgere uno dei principi cardine di tutte le democrazie: l’equilibrio tra il potere giudiziario, legislativo ed esecutivo. Non è un problema del centrodestra o di Berlusconi, ma dell’Italia. L’anomalia del nostro Paese non è rappresentata da un Presidente del Consiglio liberamente eletto, ma da una parte della magistratura che agisce con finalità politiche”. Si tratta della seconda dichiarazione a difesa del premier dopo quella di domenica in cui il ministro definiva come “poche radical chic, che manifestano per fini politici e per strumentalizzare le donne”, le partecipanti all’iniziativa “Se non ora, quando?” Per la responsabile Scuola della segreteria del Pd, “sono gravi e irresponsabili le dichiarazioni del ministro della Pubblica istruzione che considera la decisione del gip di Milano un ‘attacco alla sovranità popolare e a un’istituzione dello Stato'”. Puglisi critica Gelmini, perché “si mette in luce soprattutto come componente del collegio di difesa del ‘capo’”, piuttosto che “svolgere il ruolo che le affida una delle più importanti istituzioni democratiche del Paese, la scuola”. E conclude: “Speriamo che il Paese riesca quanto prima a voltare pagina e mettere al primo posto il bene di tutti e non la difesa di uno, deponendo le armi di uno scontro politico e istituzionale che penalizza prima di tutto proprio la scuola”. La notizia di politica interna di oggi è l’accoglimento della richiesta – da parte della Procura di Milano – di rito immediato, disposto dal Gip a carico di Silvio Berlusconi per le accuse di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile in merito al caso Ruby. Ne parliamo per ché la notizia è stata commentata tanto dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, quanto, in risposta al ministro, dalla responsabile Scuola della segreteria del Pd, Francesca Puglisi. Per il titolare del dicastero di viale Trastevere, “è in corso un vero e proprio attacco alla sovranità popolare e ad un’istituzione dello Stato. Il pericolo che i Padri Costituenti della Repubblica avevano immaginato, inserendo l’immunità parlamentare nella Costituzione, è oggi quanto mai reale”. Per Gelmini, “un potere dello Stato tenta di condizionare la volontà degli elettori e di stravolgere uno dei principi cardine di tutte le democrazie: l’equilibrio tra il potere giudiziario, legislativo ed esecutivo. Non è un problema del centrodestra o di Berlusconi, ma dell’Italia. L’anomalia del nostro Paese non è rappresentata da un Presidente del Consiglio liberamente eletto, ma da una parte della magistratura che agisce con finalità politiche”. Si tratta della seconda dichiarazione a difesa del premier dopo quella di domenica in cui il ministro definiva come “poche radical chic, che manifestano per fini politici e per strumentalizzare le donne”, le partecipanti all’iniziativa “Se non ora, quando?” Per la responsabile Scuola della segreteria del Pd, “sono gravi e irresponsabili le dichiarazioni del ministro della Pubblica istruzione che considera la decisione del gip di Milano un ‘attacco alla sovranità popolare e a un’istituzione dello Stato'”. Puglisi critica Gelmini, perché “si mette in luce soprattutto come componente del collegio di difesa del ‘capo’”, piuttosto che “svolgere il ruolo che le affida una delle più importanti istituzioni democratiche del Paese, la scuola”. E conclude: “Speriamo che il Paese riesca quanto prima a voltare pagina e mettere al primo posto il bene di tutti e non la difesa di uno, deponendo le armi di uno scontro politico e istituzionale che penalizza prima di tutto proprio la scuola”. ——————————————————————————– tuttoscuola.com martedì 15 febbraio 2011

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