Si è tenuto il 15 febbraio 2011 un incontro al Ministero per affrontare le questioni relative all’applicazione della sentenza della Corte Costituzionale sulle graduatorie ad esaurimento dei docenti.
L’Amministrazione ha illustrato la situazione riservandosi di assumere provvedimenti una volta chiaro il quadro normativo determinato dal “Milleproroghe” e assunto il parere dell’Avvocatura dello Stato.
In particolare sarà determinante nelle successive decisioni l’eventuale approvazione definitiva dell’emendamento che proroga le graduatorie fino al 2012.
I punti fermi dopo la sentenza sono che l’efficacia della stessa opera erga-omnes (su tutti gli aspiranti) e che la stessa assume valore retroattivo per tutti gli atti che non siano ancora consolidati.
L’interpretazione del Ministero, per quanto riguarda l’eventuale intervento sulle graduatorie, è che essendo dichiarato illegittimo l’intero comma 4 ter dell’art. 1 della Legge 134, non possono più esistere le code e che quindi si ripristinano le modalità precedenti alla Legge stessa (e al DM 42/09): ogni candidato potrà/dovrà essere incluso in una sola provincia a pettine.
Sulle modalità e le procedure per attuare tale intervento il Ministero si è riservato ulteriori approfondimenti.
Le nostre osservazioni
Come FLC CGIL abbiamo sottolineato l’esigenza che si proceda in modo equo e rispettoso della sentenza evitando l’insorgere di ulteriore contenzioso. In particolare, abbiamo sostenuto che vanno mantenute tutte le posizioni consolidate (contratti a tempo indeterminato e determinato) negli scolastici 2009/2010 e 2010/2011, e che l’applicazione della sentenza dovrà comportare assunzioni aggiuntive per quegli anni.
Abbiamo sottolineato l’esigenza di affrontare prioritariamente il tema della stabilizzazione dei precari (vedi “operazione 100.000”) chiedendo l’apertura del confronto sul reclutamento e sulla fase transitoria prevista dal Decreto sulla formazione iniziale.
L’Amministrazione si è impegnata a convocarci a breve sia su questi temi che per approfondire le procedure per l’applicazione della sentenza.