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Proroga delle graduatorie nel mille proroghe. Come si muoverà Gelmini?

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L’annuncio della Lega di voler spingere per varare nuove forme di reclutamento è una notizia destinata a provocare scintille all’interno della stessa maggioranza, prima ancora per il metodo scelto che per i contenuti della proposta stessa.

La legge finanziaria 2008, varata dal governo Prodi, ha introdotto una semplificazione nella regolamentazione del reclutamento dei docenti. Con semplice decreto ministeriale, infatti, possono essere definite le nuove forme di assunzione degli insegnanti.

Si è trattato di una semplificazione procedurale che, anziché essere sfruttata dal ministro Fioroni che l’aveva voluta, può essere sfruttata ora dal ministro Gelmini. A quanto sembra, dopo l’operazione “formazione dei docenti”, al ministero è già in cantiere la definizione di questo regolamento ministeriale per il reclutamento.

La Lega ha le sue idee in merito e con la proposta annunciata dal senatore Pittoni sembra voler dare maggior respiro alla norma e contemporaneamente avocarne a sé la definizione. 

Proponiamo un meccanismo – ha detto il senatore Pittoni – su base regionale, ma non ci sono “fili spinati”. Il progetto è inattaccabile sia per quanto riguarda la Costituzione e la legislazione nazionale sia sotto il profilo della normativa europea. Per assegnare il punteggio di base ai candidati, non si farà più riferimento (se non in misura ridotta) alla valutazione acquisita sul proprio territorio. Si dovrà scegliere una e una sola regione nella quale eleggere il proprio domicilio professionale e sottoporsi a quello che abbiamo chiamato “test di preparazione”, con cui si verificherà l’attitudine all’insegnamento e l’effettivo livello di preparazione dei candidati nelle singole materie. Il tutto – questo il punto fondamentale – nella regione di arrivo, a parità di condizioni con i candidati del posto. Quelli valutati con “manica larga” in altre realtà – ha concluso l’esponente leghista – non riusciranno più a scavalcare chi effettivamente merita”.

Sarà interessante vedere ora se il ministro vorrà rinunciare a utilizzare la via più semplice del regolamento ministeriale (scontentando la Lega) oppure sfidare le forche caudine del Parlamento.

Comunque si ha l’impressione che dietro gli slogan di uno stucchevole gioco delle parti non ci sia una piena consapevolezza della situazione delle singole classi di concorso per ciascuna provincia. Per alcune classi di concorso relative ad insegnamenti tecnico-scientifici la situazione presenta, specialmente al Nord, forti criticità: 117 classi di concorso sono già esaurite. Non abbiamo registrato una parola riferita al rischio che mancano proprio quei docenti che servono a far avanzare il livello di qualità del nostro sistema scolastico.


TuttoscuolaFOCUS lunedì 14 febbraio 2011
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