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Nuovo stop alla riforma Brunetta. I contratti integrativi sono validi

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Ieri è toccato alla valorizzazione del merito che per la scuola slitterà al 2013. Oggi è stata la volta della contrattazione d’istituto che viene considerata valida su tutte le materie previste dal vigente contratto nazionale. In barba alla riforma Brunetta, che nella scuola viene quindi stoppata una seconda volta nel giro di due giorni. Stavolta è capitato alle materie oggetto di contrattazione d’istituto con i sindacati. Vale a dire, modalità di utilizzazione del personale, organizzazione del lavoro e criteri di assegnazione di docenti a Ata ai plessi e sezioni distaccate.                         
 Le norme in discussione
Tutti aspetti che in base all’articolo 6 del contratto collettivo della scuola firmato il 29 novembre 2007 sono oggetto di specifico accordo tra presidi e sindacati. Contratti praticamente conclusi in quase tutte le regioni. Mentre con la riforma del pubblico impiego, entrata in vigore a novembre 2009, alcune di queste materie sono sottratte alla contrattazione per essere affidate alla competenza esclusiva del preside.
Le due interpretazioni
Che fare quindi dei contratti d’istituto già definti o in via di definizione? La questione era stata posta dall’ufficio scolastico del Veneto che aveva emanato una circolare sottolineando come tali contratti dovessero comunque essere “adeguati” in base alle nuove norme sul pubblico impiego che affidano al preside la competenza esclusiva sull’organizzazione del lavoro e la gestione delle risorse umane. Il punto aveva sollevato subito le critiche dei sindacati, che riportavano un’altra circolare del direttore regionale della Toscana, che ribadiva un concetto opposto. Vale a dire che invece: continuano a trovare piena applicazione le norme contrattuali di cui all’articolo 6 del contratto Scuola del 2007, nella parte in cui vengono individuate le materie oggetto di contrattazione sindacale a livello di istituzione scolastica. Anche l’ufficio scolastico del Veneto emanava una nuova circolare che correggeva la precedente presa di posizione.
Il chiarimento di viale Trastevere
Oggi, a fare definitiva chiarezza sulla delicata questione, e considerato che l’anno scolastico è ormai avanzato, è intervenuto il ministero dell’Istruzione con una nuova circolare interpretativa, che conferma l’interpretazione del direttore regionale della Toscana. Restano ferme le contrattazioni concluse. E in ogni caso resta pienamente vigente l’articolo 6 del contratto Scuola nella parte in cui vengono individuate le materie oggetto di contrattazione sindacale a livello di istruzione scolastica. Almeno per quest’anno quindi, su questo aspetto, le norme contenute nella riforma Brunetta non troveranno applicazione.    (di Claudio Tucci da IlSole24ore)

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