Dopo la diversa interpretazione dei sindacati confederali, da una parte la Cgil, dall’altra Cisl e Uil, anche le organizzazioni che tutelano i lavoratori della scuola accolgono con toni opposti l’accordo quadro sulle relazioni sindacali raggiunto a Palazzo Chigi: le critiche della Federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil sono riassunte nel proprio sito internet, attraverso cui si fa sapere che l’accordo di Palazzo Chigi lascerà inalterate “tutte le emergenze: precariato, blocco dei contratti, incertezza sulle risorse per i futuri scatti di anzianità, rinnovo Rsu”, conclude la Flc-Cgil.
Di tutt’altro tenore il commento del segretario della Uil Scuola, Francesco Scrima, secondo cui l’intesa “è particolarmente importante per la scuola e per l’azione che da mesi ci vede impegnati a salvaguardare ruolo e prerogative del sindacato soprattutto a livello di contrattazione d’istituto”. l leader della Cisl Scuola sottolinea il fatto che pur “in attesa di sciogliere più puntualmente, all’Aran, molti dei nodi che sono da mesi oggetto di forte contenzioso, con l’intesa di oggi alcuni importanti risultati si possono già considerare raggiunti”.
Inoltre, sempre in base all’intesa di Palazzo Chigi, i fondi da destinare ai docenti più meritevoli potranno operare solo ed esclusivamente su risorse aggiuntive derivanti da recuperi di efficienza nella spesa. Una conferma che non sfugge la segretario della Cisl Scuola, che ha sottolineato come l’accordo salvaguardi pienamente “le retribuzioni attualmente percepite, ivi comprese quelle attinte dal fondo d’istituto, sottratte ad ogni pretesa di immediata applicazione delle cosiddette ‘procedure premiali'”.
Sempre scorrendo l’accordo odierno, tutto il sistema delle relazioni sindacali verrà definito in sede Aran, con un confronto che dovrà partire entro 15 giorni. Pur mostrando soddisfazione per l’intesa raggiunta, secondo il segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna, il provvedimento odierno necessita comunque di una presa di posizione ufficiale da parte del Miur: in alcuni istituti, infatti, i presidi stanno mettendo in dubbio la validità per l’anno in corso degli attuali contratti d’istituto.
“Anche sulla base del presente accordo – sostiene il sindacalista della Uil – abbiamo nuovamente sollecitato il ministero dell’Istruzione all’emanazione di una circolare che confermi la validità dei contratti di istituto, in tutte le materie previste dal contratto vigente”.
L’intesa di Palazzo Chigi contiene inoltre un esplicito richiamo che fa salvi gli effetti del decreto interministeriale n. 3 del 14 gennaio scorso, il provvedimento che dà attuazione al recupero delle progressioni di anzianità per il solo personale della scuola grazie all’utilizzo di buona parte del 30% dei risparmi derivanti dai tagli (inizialmente destinati interamente al merito).
“Per la scuola – sottolinea Di Menna – vengono ulteriormente confermati tutti gli aspetti del decreto che garantisce gli scatti di anzianità per l’intero triennio di blocco contrattuale. Viene salvaguardato per l’intero triennio il fondo di istituto con tutte le finalità previste dal contratto esistente. Di fatto non trova quindi applicazione l’impianto del decreto 150 sugli aspetti retributivi del personale della scuola”. (TMNews)
da aetnanet.org