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Il 17 marzo scuole chiuse, si festeggia l’Unità d’Italia

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La decisione è stata presa il 28 gennaio dal Consiglio dei ministri e annunciata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, durante una conferenza stampa tenuta subito dopo a palazzo Chigi. Diverse le iniziative, molte in notturna: previsti concerti, spettacoli e musei aperti.

Ora è ufficiale: il prossimo 17 marzo tutte le scuole d’Italia, rimarranno chiuse per la Festa nazionale proclamata in occasione della ricorrenza del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Rimarranno a casa tutti i dipendenti pubblici, ma non i privati la cui giornata sarà però retribuita come festiva.La decisione è stata presa il 28 gennaio dal Consiglio dei ministri e l’annuncio è stato dato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa, durante una conferenza stampa tenuta subito dopo a palazzo Chigi.
Il clou dei festeggiamenti si svolgerà nella notte tra mercoledì 16 e giovedì 17 marzo. “Le città d’Italia – ha detto Letta – saranno ‘aperte’ con moltissima musica, spettacoli e musei aperti, e se i commercianti sono d’accordo anche i negozi resteranno aperti”. Sono previste diverse iniziative, anche a livello nazionale. “Con una modestia di risorse, di cui non ci lamentiamo perchè è un momento di difficoltà – ha sottolineato La Russa – stiamo realizzando qualcosa che coinvolgerà tutti”. Grazie anche alla Rai: “La notte tricolore verrà seguita per 24 ore da Radio Rai”, ha aggiunto Letta.
Oltre alla festa nazionale e alla notte tricolore, infatti, anche le manifestazioni “più sentite dagli italiani”, ovvero la Coppa Italia di calcio, il Giro d’Italia di ciclismo e il Festival di Sanremo, saranno contrassegnate dalla celebrazione dell’Unità d’Italia: “andando ad amplificare tutto ciò che già esisteva credo che stiamo realizzando qualcosa che coinvolga veramente tutti gli italiani in una ricorrenza che – ha concluso il ministro della Difesa – ha un significato etico e morale prima che politico”.
Il Consiglio dei ministri ha anche stabilito che la festa nazionale, introdotta solo per il 2011, verrà equiparata a tutti gli effetti ad una giornata non feriale, quindi per la sua collocazione verranno le regole sul lavoro festivo: ciò comporterà “la limitazioni su determinati atti giuridici, disciplina che regola l’imbandieramento degli edifici, il trattamento economico da corrispondere ai lavoratori dipendenti e le sanzioni amministrative pecuniarie in caso di inosservanza”, hanno spiegato dal Cdm.
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