Che i genitori vivano con trepidazione l’iscrizione dei figli a scuola è cosa risaputa, quello che suscita sorpresa è che sia un Direttore generale, quello dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia per l’esattezza, a preoccuparsi che le informazioni giungano ai genitori con chiarezza e tempestività. La nota, che risale al 21 dicembre scorso, assume tutta la sua importanza adesso che si avvicinano le iscrizioni.
La parola d’ordine è stabilire i criteri per tempo, e cioè adesso, e l’onere ricade tutto sugli organi di governo delle scuole, ossia i Consigli di circolo e d’istituto, di cui fanno parte anche i genitori. Secondo il Direttore Giuseppe Colosio numero degli iscritti e qualità del servizio erogato sono strettamente interdipendenti, per cui “ciascun dirigente scolastico e ciascun Consiglio di Istituto dovrebbero individuare quale sia il numero massimo di studenti annualmente accoglibili, non soltanto con riferimento agli spazi fisici delle aule, ma anche e soprattutto rispetto alle dotazioni strutturali (palestre, laboratori, biblioteche) e alla strumentazione didattica, anche di tipo multimediale”.
Anzi un’attenta gestione delle iscrizioni, in stretto raccordo con l’ente locale competente, dovrà mirare all’eliminazione di sistemazioni improprie qual è il caso di molte succursali. Semaforo rosso anche per le aule di dimensioni ridotte, che non potranno essere portate come giustificazione dell’aumento delle classi.
“Ci pare importante la sottolineatura del Direttore Colosio sulla necessità che i Consigli deliberino al più presto i criteri per le liste d’attesa –dichiara Sabina Greco, presidente provinciale dell’Associazione Genitori A.Ge. di Bergamo- I genitori hanno diritto di sapere per tempo quale potrà essere l’esito dell’iscrizione e anche di essere messi al riparo da criteri impropri come l’ordine di presentazione delle domande. Quanto al criterio territoriale del bacino di utenza concordiamo sul fatto che esso possa essere applicato solo se esplicitamente deliberato e unicamente come priorità nell’accogliere gli iscritti”.
L’A.Ge. di Bergamo ritiene importante anche che i genitori degli alunni possano liberamente esprimere la propria preferenza rispetto a tutti i modelli orari previsti e non solo su alcuni, potendo scegliere tra:
• 25, 40 o sino a 50 ore settimanali per la scuola dell’infanzia;
• 24, 27, sino a 30 ore o 40 ore settimanali per la scuola primaria;
• 30, 36 o sino a 40 ore settimanali per la scuola secondaria di I grado.
Sarà cura del dirigente scolastico informare le famiglie sul fatto che le richieste dovranno essere valutate in relazione ai vincoli numerici previsti per la formazione delle classi e ai limiti di organico assegnati e che non necessariamente potranno essere soddisfatte. Stessa trasparenza sull’ammissione al tempo pieno.
È bene anche che sia stato chiarito che è responsabilità dei Consigli di circolo e di istituto deliberare in merito all’articolazione del tempo scuola su 5 o 6 giorni, con divieto di scegliere modalità che inducano le famiglie a non scegliere determinati modelli orari.
Infine è opportuno che sia stato ribadito che la scelta per l’insegnamento della religione cattolica va fatta al momento dell’iscrizione a ciascun ciclo di studi e non ogni anno, mentre il modulo relativo alla scelta tra le varie attività alternative si può compilare all’inizio dell’anno scolastico.
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