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Il ministro non firma, resta il blocco degli scatti di anzianità

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La firma era attesa per il 28 dicembre. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti avrebbe dovuto scrivere il suo nome accanto a quello del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini sotto il decreto interministeriale che restituisce ai professori gli scatti di anzianità e poi partire per le vacanze di fine anno. Invece, a quanto pare, il ministro è partito ma la firma sotto il decreto non c’è ancora. E ora il mondo della scuola è in allarme. Anche perché lo stesso giorno dal ministero dell’Economia partiva una nota che confermava la preoccupazione. Era il messaggio 181 che chiariva: «L’articolo 9, comma 23, stabilisce che per il personale docente, Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario (A.T.A.) della Scuola, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti». Nella nota si precisa che «per gli anni 2011 e 2012 si è proceduto alla proroga per 2 anni delle classi e degli scatti che maturino con decorrenza successiva al 1˚ gennaio 2011». In altre parole per il 2010 si è in attesa di capire che cosa farà la Ragioneria mentre per chi scatta negli anni 2011/12 il congelamento è prorogato per due anni.

Eppure la cancellazione del blocco triennale degli scatti automatici di anzianità introdotto con la finanziaria di fine maggio era stata una delle battaglie che il ministro Gelmini aveva annunciato di aver vinto col ministro dell’Economia. Per garantirli sarebbero stati destinati oltre 300 milioni di euro ricavati dai tagli ed inizialmente destinati al premiare il merito.

Che cosa è successo? Una dimenticanza? Un atto voluto? La settimana prossima si capirà qualcosa di più. Nel frattempo al ministero dell’Istruzione preferiscono non commentar per non alimentare polemiche e restano in attesa. E i sindacati lanciano l’allarme. «E’ stato messo in piedi un pateracchio, un pasticcio con conseguenze disastrose – accusa Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil – Chi ha già ricevuto gli anticipi nella seconda metà del 2010 ora dovrebbe anche restituirli».

Più cauta ma non meno preoccupata la Cisl scuola che spiega di essere consapevole che la pubblicazione del decreto è stata «probabilmente rallentata anche per la concomitanza delle festività natalizie», ma «deve comunque avvenire in tempi rapidi, anche per fugare gli allarmismi suscitati dalla recente nota tecnica del Mef, nota che per la verità conferma implicitamente la regolare attivazione degli scatti da inserire in busta paga nel mese di gennaio 2011».

La Uil scuola prova a dare una sua interpretazione delle parole del ministero guidato da Tremonti. «Il Ministero dell’Economia, con una circolare del 29 dicembre, non interviene sul blocco degli scatti maturati al 1 gennaio 2011. Di conseguenza, coloro per i quali è previsto il pagamento dello scatto al 1 gennaio – spiega la Uil – dovranno avere regolarmente l’aumento dello stipendio. Per i periodi successivi, per i quali la stessa circolare congela la progressione, si tratta probabilmente del mancato perfezionamento del decreto o di carenza di comunicazione interna».

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