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Per prof e Ata che lasciano assegno pensione sarà immediato

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La decorrenza posticipata di un anno dell’assegno di pensione, in vigore dal 2011 a seguito degli ultimi provvedimenti previsti dal governo, non si applicherà agli insegnanti ed al personale non docente che opera nella scuola: come avvenuto fino ad oggi, a causa dell’organizzazione del lavoro necessariamente legato ai tempi dell’anno scolastico , i dipendenti della scuola continueranno ad avere come unica ‘finestra’ di uscita il mese di settembre e a percepire la pensione in genere entro al massimo 60 giorni. L’eccezione non è da poco perché l’unica all’interno del pubblico impiego.
La conferma dell’accreditamento della pensione in tempi brevi riguarderà sia tutti i docenti ed il personale Ata che nei prossimi giorni presenteranno la domanda per accedere alla pensione di anzianità (in base all’ultimo adeguamento previsto dalla legge Damiano-Prodi del 2007 dovranno avere almeno 60 anni e 36 anni di contributi), sia i dipendenti della scuola che accederanno a quella di vecchiaia (65 anni per gli uomini e ancora 61 per le donne prima dell’equiparazione del 2012).
Lo scorso anno lasciarono il servizio oltre 30mila lavoratori della scuola: in base alle prime proiezini della previdenza, quest’anno il numero di insegnanti, educatori, dirigenti, direttori, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici coinvolti nel passaggio verso il pensionamento dovrebbe essere leggermente inferiore.  (Apcom)

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