L’Amministrazione scolastica sembrava ferma in attesa del 14 dicembre, nonostante che a livello centrale e periferico un terzo delle poltrone (quattro presso la sede centrale del ministero e sei presso gli uffici scolastici regionali) fosse privo del titolare in un periodo decisivo per l’attuazione delle riforme di riordino ordinamentale del sistema educativo.
La settimana scorsa alcuni orientamenti sembra che siano maturati: Limina, Murano, Palumbo sarebbero stati proposti per il conferimento della nomina per le tre direzioni generali centrali relative ad affari internazionali, istruzione e formazione tecnica superiore, ordinamenti scolastici. Le voci raccolte escludono la possibilità che la Stellacci, dopo gli ampi riconoscimenti ottenuti per il lavoro svolto anche in occasione dell’indagine Pisa, lasci la Puglia per approdare nel “palazzo” centrale.
Per gli Uffici scolastici regionali le proposte di nomina potrebbero riguardare: Leone, Bouchè, Palamone, Pupazzoni, Boda, Melina, rispettivamente per le sedi della Sicilia, Campania, Toscana, Liguria, Abruzzo, Umbria.
Sono queste le figure sulle spalle delle quali il governo punta per andare lontano: a loro un “in bocca al lupo”.
Il quadro non è completo e c’è ancora spazio per altri ruoli di prestigio, primo fra tutti quello del Dipartimento per l’istruzione, lasciato vacante da Giuseppe Cosentino.