La vicenda dell’insegnante sospeso dal dirigente come effetto dell’entrata in vigore della riforma Brunetta è alla base di un’interpellanza, il cui primo firmatario è Antonio Borghesi, deputato dell’Italia dei Valori e vice capogruppo alla Camera, che chiede “un intervento immediato per limitare gli eccessivi poteri assegnati ai dirigenti scolastici, a tutela del lavoro dei docenti“.
“Il nodo in questione – spiega in una nota Borghesi – è il decreto legge 150 del 2009, il decreto Brunetta, che ha modificato la normativa sul procedimento disciplinare nei confronti di tutto il personale scolastico, creando nel mondo della scuola un’aria da regime che non si respirava neanche sotto il fascismo“.
“Gli ultimi episodi venuti alla luce, perché segnalati dai sindacati sfiorano il paradosso – aggiunge il parlamentare IdV – Si parla di un’insegnante sospesa per tre giorni per ‘aver trasformato in una barchetta di carta il foglio con cui le era stato notificato un ordine di servizio che la docente aveva già eseguito’. Secondo il decreto Brunetta, insomma, i docenti sono bambocci nelle mani dei dirigenti scolastici, cui sono obbligati ad obbedire, anche perché contro le sanzioni disciplinari possono solo rivolgersi al giudice del lavoro“.