La riforma Gelmini ha “luci e ombre“, ma “non va demonizzata” soprattutto con argomenti “a prescindere“, ma “se non ci fossero i fondi necessari sarebbe meglio ritirarla“. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, incontrando gli studenti del Liceo ‘Orazio’, ricordando di aver “condiviso” quel provvedimento di riforma dell’università.
“Ci sono degli ambiti rischiosi – ha spiegato – perché è poco finanziata, ma in altri casi si va nella giusta direzione perché c’è una selezione in base al merito“.
Il tema della relazione tra riforma e risorse economiche viene toccato oggi anche dal senatore Giuseppe Valditara, vicepresidente vicario gruppo Fli, che spiega: “Questa Finanziaria su un settore strategico come la ricerca e la istruzione superiore contiene solo una riduzione dei pesanti tagli previsti per il 2011”.
Per il senatore di Futuro e Libertà, “quanto ottenuto è il minimo indispensabile per garantire lo svolgimento delle funzioni essenziali non certo per rilanciare un settore strategico che per finanziamenti ci vede agli ultimi posti fra i Paesi Ocse. Fli rivendica a sè il merito di aver evitato lo smantellamento del nostro sistema di ricerca e di istruzione superiore. Nonostante questi interventi, è ancora previsto per il 2011 un taglio di 265 milioni di euro sull’Ffo, i fondi per le borse di studio sono poi ben lontani dal soddisfare la gran parte delle necessità. Ciò qualifica negativamente la politica di questo governo sulla ricerca. Proprio la approvazione di una importante legge sull’università avrebbe dovuto essere accompagnata da interventi di rilancio del nostro sistema di ricerca pubblica. In tutti i principali Paesi europei si è tagliato su tutto tranne che su ricerca e istruzione, dove si continua ad investire. Gli esempi tedesco e inglese sono significativi. Rimane poi senza risposte il problema del precariato della scuola, che non può essere lasciato indefinitamente senza la assunzione di scelte chiare e strategiche. Al di là di tante chiacchiere niente si vede all’orizzonte anche su questo delicato tema. Anche la riforma del reclutamento giace in commissione senza chiare prospettive“.