C’era una volta il 30% dei risparmi che avrebbe dovuto servire per premiare i docenti migliori.
Per effetto della prima rata di risparmio prevista dall’art. 64 della legge 133/2008, quel 30% avrebbe dovuto essere pari a 136,8 milioni nel 2009 e a 495milioni nel 2010, per un totale di 631,8 milioni per questo biennio iniziale, senza considerare, per il momento, i risparmi previsti per gli anni successivi.
Il progetto sperimentale presentato nei giorni scorsi dal ministro per premiare la professionalità dei docenti nel 2011 avrebbe dovuto contare su quei risparmi virtuali di 631,8 milioni di euro, invece, alla fine sono risultati effettivamente disponibili 351 milioni, una cifra inferiore di 281 milioni a quanto teoricamente previsto, per un valore finale pari al 17%, anziché al previsto 30%.
Di quei 351 milioni risparmiati e disponibili effettivamente, 320 milioni sono destinati agli scatti di anzianità, lasciando alla premialità soltanto 31 milioni, pari al 5% di quel virtuale tesoretto di 631,8 milioni previsti due anni fa dall’art. 64 della legge 133/2008 e riservati esclusivamente a riconoscere la professionalità del personale scolastico.
Ma quei 31 milioni dovranno servire a premiare sia i docenti migliori sia le scuole meritevoli, riducendo ulteriormente l’ammontare finale del premio per gli insegnanti al 2-3% massimo dei risparmi di sistema ipotizzati inizialmente.
Per il prossimo biennio la legge prevede risparmi virtuali da destinare al 30% pari a 761,4 milioni e 956,4 milioni rispettivamente per il 2011 e 2012. Poiché è prevedibile che la metà di quelle somme attese non risulti disponibile e che sarà inevitabile confermare gli scatti di anzianità ancora una volta per gli insegnanti, di quel 30% che due anni fa era servito a compensare politicamente gli effetti spiacevoli della riduzione di organico probabilmente “non sarà rimasto che qualche brandello di muro”. La “svolta meritocratica”, se questi saranno i numeri, giocoforza dovrà aspettare tempi migliori (nel 2013?).