Università, Governo sotto su emendamento Fli, Voto ddl slitta di nuovo.
I ministri Gelmini ed Angelino Alfano hanno votato a Montecitorio con l’opposizione sull’emendamento alla riforma dell’Università: ma è stato solo un errore per il quale i due rappresentanti del governo si sono “autodenunciati”. Durante una votazione, i due ministri hanno sbagliato a premere il tasto di voto, finendo così con il votare con l’opposizione.
Il voto sulla riforma per l’università slitta a martedì 30 novembre. La Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio ha infatti posticipato il voto del ddl che, secondo le previsioni, si sarebbe dovuto licenziare entro oggi. Mentre in tutta Italia è esplosa la protesta degli studenti, il governo oggi è stato battuto nell’Aula della Camera su un emendamento di Fli alla riforma dell’Università su cui l’esecutivo aveva espresso parere contrario. L’emendamento, all’articolo 16 di cui è primo firmatario Fabio Granata, è stato votato con 261 no, 282 sì e tre astenuti.
Dopo gli scontri di ieri davanti a palazzo Madama e in piazza dell’Oratorio (guarda il video), oggi le manifestazioni si spostano sotto la Camera blindata già da ore da un imponente spiegamento di poliziotti in assetto antisommossa. In questo momento gli agenti stanno deviando il traffico. Il corteo non sarebbe autorizzato. A Pisa occupata la Torre pendente, a Napoli il Rettorato dell’università Federico II e a Milano gli uffici delle Agenzie delle Entrate. A Firenze uno studente è rimasto ferito. Questa mattina, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, è salito sul tetto della facoltà di Architettura per solidarizzare con i ricercatori (leggi l’articolo). Tra gli studenti anche personaggi dello spettacolo come il cantante Antonello Venditti. Il tutto, mentre il ministro Mariastella Gelmini, intervistata da Maurizio Belpietro a Mattino Cinque, definisce “inaccettabile” una protesta nella quale si saldano “una parte di giovani e chi non vuole cambiare”. Nel frattempo il governo è stato battuto nell’Aula della Camera su un emendamento di Fli alla riforma dell’Università su cui l’esecutivo aveva espresso parere contrario