Tempi ancora lunghi per la riorganizzazione delle classi di concorso: è quanto emerge dall’analisi dell’iter che il decreto deve completare prima di dispiegare i suoi effetti a partire dall’anno scolastico 2010-2011.
Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione dopo l’adunanza del 6 ottobre è stato invitato dal ministro a rendere organica la redazione di pareri forniti in tempi diversi, anche per inserire quello sulla creazione dell’anagrafe nazionale dei docenti. Successivamente al parere del CNPI da rendere obbligatoriamente secondo le disposizioni sugli organi collegiali territoriali, ma non vincolante in termini esecutivi, e prima della definitiva approvazione sono previsti quelli delle commissioni parlamentari e della Conferenza Stato Regioni.
Di seguito si riporta la posizione della UIL su uno degli aspetti organizzativi di maggiore rilevanza per il personale docente in attuazione del riassetto complessivo del secondo ciclo di istruzione, introdotto dal decreto 112/2008. Tale riorganizzazione va orientata alla valorizzazione delle competenze professionali degli insegnanti senza disperdere esperienze acquisite e titoli.
Il rinvio di un anno, su cui fortemente la UIL si è spesa, ha consentito di affrontare l’impianto di revisione non in coincidenza con il primo anno di attuazione del nuovo ordinamento del secondo ciclo e successivamente alla approvazione del decreto sul modello della formazione iniziale.
Utili indicazioni per la definizione del quadro di riferimento possono venire, in aggiunta agli elementi già richiamati, da una attenta analisi degli effetti che l’introduzione in via transitoria delle classi di insegnamento atipiche ha determinato per l’avvio del corrente anno scolastico. La complessa gestione di tali coincidenze necessita, ai fini di una opportuna semplificazione, di una attenta amministrazione dei tempi che l’impegnativo compito richiede, con particolare attenzione alle procedure di avvio dell’anno scolastico 2011-2012 . In considerazione dei passaggi richiesti dall’iter di approvazione ancora lungo ed articolato la UIL chiede la messa a disposizione dei dati sugli esuberi delle diverse classi di concorso, chiede inoltre che l’iter di adozione del decreto si completi entro la conclusione del confronto per il contatto integrativo sulla mobilità del personale docente per consentire scelte ponderate agli insegnanti, favorire una definizione degli organici in base alle nuove regole e infine una qualificata ricollocazione dei docenti.
Ad avviso della Uil Scuola tale revisione deve contribuire alla razionalizzazione per dare omogeneità alle aree, favorendo in primo luogo una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei docenti, attraverso il riconoscimento dei titoli di accesso previsti dal D.M 39/98 e dalle successive integrazioni, nell’ambito della salvaguardia delle rispettive professionalità; deve inoltre porre fine ad impropri meccanismi di rigenerazione del precariato ed individuare ricollocazioni adeguate per le diverse tipologie di personale, come ad esempio per gli insegnanti tecnico pratici. Le soluzioni possono variare dalla implementazione del ricorso alle classi di insegnamento atipiche, alla possibilità di utilizzo a scavalco dei docenti all’interno di una stessa unità scolastica ancorché strutturata su una pluralità di indirizzi (liceali ad esempio) sui quali sia possibile collocare un insegnante in possesso di abilitazioni “jolly”.
La gradualità del passaggio dall’ordinamento vigente a quello di nuova istituzione deve infine tenere conto delle diverse tipologie del rapporto di lavoro.
La scansione degli interventi tarata secondo scadenze flessibili in base alla tipologia dei contratti degli “anagrafati” all’interno di una stessa classe di abilitazione deve tenere conto della titolarità del personale di un contratto a tempo indeterminato e di quello a tempo determinato, nelle diverse tipologie degli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, degli abilitati non iscritti in queste e degli iscritti alle graduatorie di terza fascia non in possesso di abilitazione.
Per sostenere l’impianto di riqualificazione complessiva richiesta alla scuola a fronte di continui tagli alle risorse ed alla responsabilità (individuale e collegiale) di manutenzione ed adeguamento di competenze professionali innovative, anche in ordine alla manutenzione di quelle più strettamente tecnico disciplinari, va previsto un piano di accompagnamento e supporto che comprenda la riconversione professionale e culturale a costo zero per gli operatori coinvolti.
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