Nessuna preclusione per chi non ha la residenza nella regione, ma albi regionali ai quali si accede per merito. Già in un articolo di OrizzonteScuola.it
Non è una novità questa inversione di tendenza leghista, ne avevamo già dato notizia il 16 di settembre in un articolo. L’On. Pittoni ha ribadito il nuovo punto di vista del suo partito durante il convegno organizzato a Roma dalla Gilda degli Insegnanti, “La scuola italiana dal centralismo alla regionalizzazione: parabola a nuovo impulso?”.
L’obiettivo è di collocare i futuri insegnanti all’interno di albi regionali, dopo un test d’accesso per valutare il merito.
“A differenza di quello originario – ha detto Pittoni – il progetto di legge non parla di residenza degli insegnanti, ma di domicilio professionale, come è scritto anche nelle normative europee. Questo progetto lascia a chiunque, cittadini italiani e comunitari, la possibilità di partecipare ai concorsi regionali: prevede l’accesso nella sezione ‘A’ dei 229mila iscritti nelle graduatorie a esaurimento che possono concorrere per il 50% dei posti disponibili. L’altro 50% è riservato ai nuovi abilitati i cui punteggi vengono calcolati per il 20% sulla base dei titoli e per l’80% attraverso un test, che deve essere messo a punto dall’Invalsi”.
Una modifica dettata con molta probabilità per non incappare in norme incostituzionali e contrarie alle politiche comunitaria, come già avvenuto per le oramai famigerate code.
da orizzontescuola