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A scuola per accompagnare in bagno il figlio disabile

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La lettera accorata di una madre inviata al Corriere

Nuovamente al centro dell’attenzione la disabilità a scuola, dopo le polemiche per le frasi improprie di un assessore di Chieri e di un docente del Conservatorio di Milano.

Questa volta, come riferisce il Corriere della sera nell’edizione odierna, si tratta di un caso specifico che riguarda uno studente tetraplegico frequentante un istituto di istruzione secondaria superiore a Milano.

Come riferisce la madre, per il ragazzo non c’è disponibilità di personale scolastico per accompagnarlo in bagno. Anche le ore del docente di sostegno assegnato sono state dimezzate.

La madre si vede costretta a recarsi a scuola per accompagnare il figlio in bagno.

Secondo quanto riferisce la madre, la scuola non dispone di risorse finanziarie (accordate dal Comune) per far fronte ai compiti di assistenza.

A dir la verità il CCNL della scuola prevede che tra le mansioni del collaboratore scolastico vi sia anche quella per cui “Presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale”.

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