Mentre la maggior parte dei sindacati di categoria saluta con soddisfazione la conferma a settembre di quegli scatti di anzianità per il personale scolastico che sembravano destinati a scomparire per sempre dalla carriera, e guarda con fiducia a qualche forma di salvataggio per i prossimi anni, arriva direttamente dal ministro la doccia fredda sul futuro degli scatti.
La Gelmini, nel corso della festa del Pdl a Milano, in un cortile tra le mura del Castello Sforzesco, ha dichiarato infatti: “Non vedo l’ora che si superi il sistema degli scatti di anzianità e con i ministri Sacconi e Brunetta ci stiamo lavorando“.
“Basta con le risorse a pioggia a prescindere dai meriti” ha aggiunto il ministro che ha anche lanciato un frecciata critica all’opposizione: “La sinistra – ha detto – è convinta di ridurre il dibattito sulla scuola a una questione ragionieristica, che basta aumentare le risorse per risolvere i problemi“. Invece, ha aggiunto, “se vogliamo davvero far sì che la scuola diventi un volano di sviluppo, dobbiamo fare un discorso di qualità, non solo di numeri. Non possiamo trattare allo stesso modo i buoni e i cattivi insegnanti, servono trattamenti diversi in base ai risultati raggiunti e lo stipendio a fine mese non può essere lo stesso“.
La tesi del ministro di dare spazio al riconoscimento del merito non è certamente nuova; lo hanno detto altri ministri dell’istruzione, a cominciare, dieci anni fa, da Luigi Berlinguer che si giocò con il cosiddetto concorsone il suo incarico. Dal dire al fare…
I fondi per cambiare la carriera degli insegnanti, secondo la Gelmini, potrebbero essere reperiti attraverso i tanto contestati interventi di razionalizzazione. “Grazie ai tagli e ai risparmi avremo il 30 per cento in più di risorse da investire, circa un miliardo di euro l’anno nella qualità del nostro sistema scolastico e nel sostegno alle famiglie che hanno problemi a mantenere i figli all’università“.
Ma su quel 30% grava tutta l’incognita della recente manovra finanziaria. Sarà utilizzato per salvare gli scatti o per il merito? Alla fine potrebbe capitare che si perdano per il futuro gli scatti senza un significativo investimento per una carriera che premi il merito. Aspettiamo lumi.