Venerdì 24 settembre grande iniziativa di denuncia e mobilitazione che si terrà presso l’auditorium della musica a Roma, Via della conciliazione dalle 10.00 alle 13.30, e sarà conclusa da Guglielmo Epifani. Manifesto.
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Se si dovesse arrivare ad un nuovo rinvio delle elezioni delle RSU, per i lavoratori della scuola e della pubblica amministrazione significherebbe “abbandonare il sistema di accertamento per legge della rappresentatività per tornare ad un sistema di riconoscimento da parte dei datori di lavoro”. È questo il giudizio del Coordinatore del Dipartimento Settori Pubblici della CGIL Nazionale, Michele Gentile, sull’ipotesi che a novembre non si proceda, come previsto dalla legge, alle elezioni delle rappresentanze dei lavoratori della scuola, il cui mandato è già scaduto da dieci mesi, e del pubblico impiego. “Un’eventualità – prosegue Gentile – che non è contemplata dalla legge, la quale sancisce, a giuste ragioni, l’improrogabilità di tali rappresentanze”, ed un motivo in più, prosegue il dirigente sindacale, “per rafforzare il nostro giudizio negativo sul rinvio, già operato sulle elezioni nella scuola”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Segretario Confederale della CGIL, Nicola Nicolosi, il quale ha ribadito, ai microfoni della CGILtv, come non sia comprensibile che “in una democrazia matura non si possano svolgere le elezioni dei rappresentanti dei lavoratori”, elezioni necessarie, prosegue Nicolosi, “per disegnare il livello di rappresentatività delle organizzazioni sindacali”. Secondo il Segretario Confederale, ci troviamo di fronte alla paradossale situazione in cui sembra che l’ARAN e molteplici organizzazioni sindacali “stiano cercando la scusa per non svolgere queste elezioni” e questo potrebbe tradursi in “un grave danno per la democrazia”.
A scendere in campo il 24 settembre saranno le due categorie direttamente interessate, FP CGIL e FLC CGIL, con una assemblea dei quadri e dei delegati, per ribadire, come recita lo stesso titolo dell’iniziativa, che “Negare diritto al voto è negare la democrazia”. Un appuntamento che sarà concluso dal Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani.
“Negare, a quasi due milioni di lavoratori pubblici, la possibilità di scegliere le proprie rappresentanze” spiegano i Segretari Generali delle due categorie, Rossana Dettori e Domenico Pantaleo, “è negare non solo un diritto, previsto da una legge dello Stato, ma è anche soffocare la loro libertà di espressione, sottoponendo i processi di verifica democratica a criteri soggettivi di opportunità”. “Ed è per questo – conclude il comunicato – che non ci fermeremo fino a quando il Ministro Brunetta e l’ARAN non sottoscriveranno con i sindacati rappresentativi l’accordo per indire le elezioni”.