Da più parti sul territorio si chiedono notizie sullo stato dei lavori delle sezioni primavera, il servizio educativo per bambini di età compresa tra i due e i tre anni, costituito nel 2007-08 e arrivato al quarto anno di vita.
Questo servizio, finanziato essenzialmente con il contributo dello Stato e delle Regioni, può essere attivato solo dopo la sottoscrizione di un Accordo in Conferenza unificata, come avvenuto negli ultimi tre anni. In assenza dell’Accordo le oltre 1.600 sezioni attivate lo scorso anno non possono funzionare e circa 30mila famiglie sono private del servizio.
Il nuovo accordo per il 2010-11 era atteso già questa estate, ma nella seduta del 29 luglio non si è parlato di sezioni primavera. Da voci raccolte in ambienti ministeriali e regionali, era prevista la trattazione della materia nella prossima seduta del 23 settembre, ma nell’ordine dei lavori della Conferenza pubblicato sul sito del Governo (prot. 4187 del 17 settembre) non vi è traccia delle sezioni primavera. Verrà discussa, invece, tra l’altro, l’intesa concernente i tempi, le forme, le modalità di riconoscimento nonché di finanziamento di ulteriori istituti tecnici superiori, previsti dalla legge 25/2010.
La discussione sull’accordo per le sezioni primavera potrebbe slittare, quindi, ad ottobre, come avvenuto l’anno scorso, quando la sottoscrizione avvenne il 29 ottobre 2009. È un ritardo che creerebbe non poche difficoltà per l’avvio effettivo del servizio, perché, dopo la firma dell’Accordo nazionale, sono previste intese regionali per avviare le procedure di autorizzazione e finanziamento. Un esempio, purtroppo non l’unico, di come i diritti delle famiglie vengono dopo insondabili e incomprensibili motivi di ordine politico-burocratico-amministrativo. In un paese normale sarebbe stato un preciso dovere fare in modo che il servizio fosse attivo dall’inizio dell’anno scolastico.