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Sciopero Anief il 3 novembre

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L’annuncio è stato dato dal presidente nazionale Marcello Pacifico al termine della riunione per il tentativo obbligatorio di conciliazione svoltosi il 2 settembre scorso. Molti i motivi della protesta, su tutti c’è la questione dei tagli di organico.

Mentre le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative stanno cercando di capire come finirà la questione delle elezioni delle RSU, i sindacati più piccoli incominciano ad affilare le armi e a promuovere le prime iniziative di sciopero.
A dire il vero un primo sciopero generale del comparto scuola è già stato dichiarato più di un mese fa dal Sisa (Sindacato Indipendente Ambiente e Scuola), mentre è di queste ore la proclamazione da parte dell’Anief di una intera giornata di sciopero per il 3 novembre prossimo.
La decisione è stata assunta dopo l’incontro per il tentativo obbligatorio di riconciliazione svoltasi presso il Ministero del Lavoro il 2 settembre scorso.
Molteplici i motivi di dissenso dell’Anief sulle recenti scelte dell’esecutivo in campo scolastico.
“Rimane insostenibile – sostiene per esempio Marcello Paifico, presidente nazionale della associazione – la continua divisione tra organico di fatto e di diritto per tutto il personale docente, perpetrate in spregio alla continuità didattica e alla dignità professionale di suddetto personale”.
Ma c’è anche la questione della carriera del personale docente, materia sulla quale non sono mai mancate le proposte. L’Anief rileva anzi che, su questo punto, “il Governo disattende la normativa che esso stesso ha introdotto (il 30% dei risparmi derivanti dai tagli dovrebbe essere utilizzato per finanziare una premialità)”.
Sempre a proposito di merito l’Anief evidenziato come il contratto integrativo silla mobilità penalizzi qualsiasi forma di riconoscimento in quanto “non tiene conto del servizio prestato come tutor nelle università e per i corsi SSIS e non riconosce alcun merito ad alcuni percorsi abilitanti”.
Ovviamente le critiche più pesanti riguardano i tagli degli organici: ”Questa situazione – sottolinea Pacifico – viene pagata dalle nuove generazioni di insegnanti che non riescono ad entrare in nessun sistema di reclutamento e da tutti i precari che perderanno il proprio posto di lavoro implicando anche l’innalzamento dell’età media degli insegnanti italiani che è la più alta al modo. Questo comporta un ulteriore gap generazionale che didatticamente comporta ulteriori problemi”.
Non è esente da critiche neppure la decisione del Ministero di aver attribuito il 25% dell’organico degli ATA agli LSU che “non possono garantire la medesima professionalità e non possono essere impiegati nelle medesime mansioni”.
Sulla questione delle elezioni delle RSU, infine, l’Anief mostra di condividere la posizione della Flc-Cgil parlando di “un duro attacco alle regole della rappresentanza e allo statuto dei lavoratori”.
Sulle questioni poste “le risposte del MIUR – afferma Pacifico – sono state del tutto insoddisfacenti cosicché il tentativo di raffreddamento dello stato di agitazione è fallito”.
La soluzione è quindi obbligata: sciopero del comparto fissato, come si è detto, per il prossimo 3 novembre.

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