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Cordoglio per la scomparsa di Francesco Cossiga

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Anche il ministro Mariastella Gelmini ha voluto esprimere il suo cordoglio per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.

Il ministro ha ricordato che Cossiga “oltre ad essere uomo delle Istituzioni, è sempre stato un esempio di anticonformismo e di libero pensiero. Oggi perdiamo un politico di alto spessore e di fervida e acuta intelligenza, protagonista di oltre cinquant’anni di storia del nostro Paese. Sono vicina, in questo momento di dolore, alla famiglia e in particolare ai figli“.

Parole commosse, non di circostanza. Forse Gelmini non ha scordato che il senatore Cossiga intervenne, a Palazzo Madama, nel dibattito sulla conversione in legge del decreto legge 137 sulla scuola (poi legge 169/2008), che reintrodusse i voti e il maestro unico nella primaria, accusando gli oppositori del decreto, che stavano tenendo una manifestazione in piazza, di “protestare contro il nulla“.

Il presidente emerito parlò in quella occasione a braccio, ricordando quando, da ministro dell’interno, si trovò a fronteggiare la contestazione studentesca e il movimento degli autonomi nelle università: “Erano i tempi di Berlinguer non di Walter Veltroni, i tempi di Alessandro Natta e non di Franco Marini. Quando Luciano Lama venne cacciato dall’Università, il gruppo del Pci si alzò in piedi ad applaudirlo. E io venni applaudito perché avevo fatto picchiare a sangue gli studenti che avevano contestato Luciano Lama“.

Ma la stessa Gelmini, e in generale la classe politica, sanno bene che il consenso o il dissenso di Cossiga non sono mai stati “a priori”, ma sempre legati al merito delle questioni in discussione. Consensi e dissensi da uomo libero, al quale anche noi di Tuttoscuola (Cossiga proveniva dall’insegnamento universitario) vogliamo rendere omaggio.


a tuttoscuolaq.com

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