L’anno scorso, di questi tempi e con il decreto salva-precari in discussione, infuriava la polemica sulla possibile mancanza di conferma delle nomine dei docenti non di ruolo; si parlava di strage nelle nomine dei precari, stimando in decine e decine (c’era chi parlava di oltre un centinaio) le non conferme di nomina dei precari che l’anno precedente aveva toccato le 131.145 unità (20.405 annuali e 110.740 fino al termine delle attività didattiche).
Alla fine un calo di nomine effettivamente ci fu, come previsto, ma più contenuto di quanto temuto.
Le nomine furono infatti complessivamente 117.285 con un calo, rispetto al 2008-2009, di “sole” 13.880 unità. Se poi si considera che contemporaneamente c’erano state anche 8mila nomine in ruolo, i precari rimasti senza nomina furono poco meno di 6mila, in qualche modo recuperati dal decreto salva-precari.
Nel 2008-09, quando l’effetto di riduzione degli organici era ancora quello delle Finanziarie Prodi, c’erano state, appunto, 131.145 nomine di docenti con contratto a tempo determinato, e già allora c’era stato un calo di nomine, rispetto al 2007-08, di quasi 11mila unità, ma i precari non ne avevano risentito più di tanto, perché contestualmente 25mila di loro erano entrati in ruolo.
Quest’anno cosa succederà?
È impensabile che le 117.285 nomine insperate dell’anno scorso vengano confermate quest’anno, a causa di almeno tre ordini di fattori.
L’organico di diritto è diminuito complessivamente di ulteriori 19.323 unità, riducendo il numero di posti vacanti e di quelli disponibili anche di durata annua.
Una quota di quei posti di sostegno non in organico di diritto che avevano alimentato le nomine di docenti con contratto fino al termine delle attività didattiche, è stata stabilizzata nella misura di oltre 5mila unità, riducendo a circa 30 mila i posti residui da riservare a nomine di precari.
Dopo i trasferimenti sono rimasti senza sede circa 12 mila docenti di ruolo (in sovrannumero) che dovranno essere utilizzati con priorità sui posti vacanti e disponibili.
Si può stimare che, alla fine, di posti disponibili per le nomine di docenti precari con contratto a tempo determinato potrebbero essere almeno 25-30 mila meno dell’anno scorso (circa 90mila in tutto), compensati dai 10mila posti destinati alle nomine in ruolo.
I docenti precari a rischio di non avere confermato il posto potrebbero, dunque, essere almeno 15 e 20 mila. Non pochi.
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