Lalla di orizzontedocenti.it – Molti docenti hanno appreso con sconcerto che il ministero ha mantenuto fede alla bozza di decreto sul salvaprecari 2010/11, laddove escludeva dal beneficio i docenti e il personale ata che ha maturato il requisito utile per accedervi nell’a.s. 2009/10. Il paletto per essere salvati rimane “la supplenza annuale, fino al termine delle attività didattiche o di almeno 180 giorni in un’unica istituzione scolastica nel 2008/09”. Inascoltate anche le numerose sentenze che hanno stabilito che “il requisito valorizzato dal legislatore è soltanto quello della prestazione di un servizio minimo di 180 giorni”, senza riferimento all’unica supplenza continuativa.
Ieri il Ministero ha diramato un comunicato in cui afferma:
“Il Ministro ha anche comunicato ai sindacati che è stato prorogato il Decreto attuativo “Salvaprecari”, che estende i benefici a coloro che, avendo ricoperto incarichi di supplenze annuali anche nel 2009/2010, non sono stati riconfermati.
Sulla scorta dello stesso decreto, come già avvenuto l’anno scorso, sono in fase di rinnovo le convenzioni stipulate con le Regioni per una efficace convergenza di risorse europee e nazionali verso altre misure a favore del personale.
Hanno già rinnovato l’accordo le regioni Puglia e Calabria.”
Il Ministero cioè comunica come novità l’estensione del beneficio al personale che ha lavorato nel 2008/09 e, indipendentemente dalla situazione lavorativa del 2009/10, non ottiene più la cattedra nel 2010/11. Non cita il requisito del 2008/09 come paletto per accedere al provvedimento semplicemente perchè esso è già insito nella legge che ha creato il Salvaprecari, e dunque non modificabile da un decreto ministeriale.
Nessun accenno invece alla possibilità di estendere il beneficio al personale che ha raggiunto i 180 giorni in più istituzioni scolastiche, situazione che evidentemente viene demandata al ricorso individuale.