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Salva precari, prove tecniche di federalismo?

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dp – Il futuro federale della scuola, almeno secondo qualcuno, è già in via di realizzazione e il salva-precari ne è una prova tecnica. Vediamo insieme perchè

Come già visto nel precedente articolo (Federalismo e organici: quali scenari?) “secondo quanto previsto dalla normativa alla base della futura organizzazione federale della scuola italiana, il personale (dirigente, docente ed ATA) resterà comunque alla dipendenza organica del MIUR, con trattamento economico e stato giuridico definito dalla contrattazione nazionale di comparto. Le regioni si dovranno occupare della gestione “funzionale” del personale

Lo studio svolto dalla Fondazione Agnelli a tal riguardo ipotizza il salva-precari come una prova tecnica di federalismo per quanto riguarda la gestione del personale.

Leggiamo “E’ dunque possibile che i nuovi contratti Regioni-Stato nella scuola diventino permaneti.

Questo implica che:

  1. nella scuola italiana nei prossimi anni insegneranno dunque impiegati regionali;
  2. la Regione avrà un ruolo decisivo nel decidere:
    a. come sarà utilizzato questo personale;
    b. quanto sarà pagato, che può ben essere diverso da Regione a Regione (si confronti per esempio il contratto Sicilia con quello della Lombardia). Difficile negare che si tratti di una robusta, sebbene disordinata, anticipazione del federalismo nel campo dell’istruzione. Sembra difficile anche immaginare che una volta aperta questa strada, e superato il tabù di impiegati regionali che insegnano nella scuola statale, si possa tornare indietro.

Ed infatti, di tornare indietro, almeno al momento, non se ne parla, se non altro perchè ci troviamo davanti ad una vera e propria emergenza sociale, che colpisce soprattutto il sud, a causa dei “poco programmati” tagli alla scuola. Il MIUR si interroga sul futuro del salva-precari, se mantenere le liste attuali o se aprire ai nuovi disoccupati che salteranno fuori dai nuovi tagli. Una istituzionalizzazione del provvedimento appare una cosa non lontana dal realizzarsi.

Ma quali i limiti?

I limiti sono sempre gli stessi, i soldi, i finanziamenti. Ricordiamo infatti che le regioni del sud, che sono state maggiormente colpite dai tagli, hanno fatto fronte ai finanziamenti del salva-precari attraverso i fondi FAS, a differenza della Lombardia. Ma, come messo in evidenza dallo studio della Fondazone Agnelli, tali fondi “prima o poi finiranno, e non è chiaro come la situazione possa andare avanti in prospettiva.

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