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Gli organici di scuola dell’infanzia dovevano restare fuori dalla manovra, ma…

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La manovra finanziaria dell’estate 2008 ha escluso dalla riduzione di organico la scuola dell’infanzia e i posti di sostegno, due tipologie che, normalmente, non concorrono alla determinazione del rapporto alunni/docenti per il quale il primo comma dell’art. 64 della legge 133/2008 ha previsto nel triennio l’innalzamento di un punto per avvicinarsi ai livelli europei.

Ma questa esclusione del sostegno e della scuola dell’infanzia dalla manovra è stata rispettata?

Per la scuola dell’infanzia il bilancio, nel confronto 2008/09-2009/10, è positivo, ma non del tutto.

Sono cresciuti complessivamente di 103 unità i posti di organico, coperti da docenti di ruolo o da supplenti annuali, con una situazione a favore dei secondi (+547) che hanno compensato la riduzione dei primi (-444).

Sono state le regioni centrali a fare il pieno con 266 posti (140 nel Lazio e 92 in Toscana), mentre le regioni del Sud hanno perso 313 posti (-184 in Campania).

Sono invece diminuiti i posti di supplenza fino al termine delle attività, con un saldo negativo finale di 715 posti (-147 in Sicilia, -138 in Lombardia e -133 in Toscana) che, alla fine, hanno reso il bilancio complessivo della scuola dell’infanzia in rosso per un totale di 612 posti.

Le previsioni sono, quindi, saltate e la scuola dell’infanzia, anche se di poco, ha pagato.

E questo è avvenuto anche se la scuola dell’infanzia statale, probabilmente grazie soprattutto ai ripristinati anticipi di iscrizione (molto gettonati al sud) e alla presenza di bambini stranieri (presenti al centro nord), ha raggiunto e superato per la prima volta nella sua quarantennale storia il milione di bambini iscritti, aumentando di quasi 29 mila unità gli iscritti del precedente anno scolastico.

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