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247 mila docenti nelle graduatorie ad esaurimento. Più di dieci anni per immetterli in ruolo

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A cura dell’Ufficio studi e ricerche della Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi del Miur è stato pubblicato un interessante “Osservatorio sulle graduatorie ad esaurimento” che fa il punto della situazione al 2009.

Le norme varate con la Finanziaria 2007, nel trasformare le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento, avevano come obiettivo l’assorbimento di tutti i candidati presenti nelle vecchie graduatorie, in vista anche (ma non solo) della realizzazione di un nuovo sistema di reclutamento.

A distanza di tre anni dalla costituzione delle graduatorie a esaurimento, il Miur, con questo studio, fa il punto della situazione e rileva, come è ormai noto, che il completo assorbimento degli aspiranti richiede però tempi non brevi, legati anche alle specifiche situazioni delle graduatorie a livello locale.

Alla fine del 2009 gli iscritti erano 277.661; tra di loro vi erano 30.814 docenti già titolari di posto/cattedra che sono stati recentemente cancellati per effetto della legge 167/2009 che non consente più la loro permanenza nelle graduatorie (ad eccezione degli insegnanti di religione cattolica).

Per effetto di questa cancellazione (contro cui in questi giorni vi sono state pronunce di Tar) gli iscritti non di ruolo (precari puri) alla fine del 2009 sono risultati 246.847.

Rispetto agli iscritti del 2007 vi è stato un calo complessivo di ben 64.000 unità.

Il numero resta, tuttavia, molto elevato e tempi lunghissimi per il completo assorbimento in ruolo.

Alla media di 20-25 mila unità all’anno di immissioni in ruolo (il turn-over si fa sempre più rigido e gli organici si riducono) ci vorranno almeno altri dieci anni per esaurire le graduatorie, senza contare, però che in alcuni territori dove la disponibilità dei posti è ridotta (il sud, ad esempio) i tempi di assorbimento potrebbe essere anche di 15 anni e più.

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