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Un vizio di procedura riporta in alto mare gli inserimenti in coda.

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Nuovo colpo di scena nella storia infinita degli inserimenti a pettine o in coda nelle graduatorie provinciali dei precari. Un vizio di procedura da parte dell’Avvocatura dello Stato, chiamata a difendere le ragioni del Miur contro le ordinanze di sospensiva del Tar per gli inserimenti a pettine nelle graduatorie provinciali dei precari, ha aperto la strada ai ricorrenti assistiti dall’Anief.

A deciderlo è stato il Consiglio di Stato (ordinanza 207/2010) al quale il ministero si era rivolto per l’annullamento delle ordinanze di sospensiva del Tar, ma quel vizio di procedura dell’Avvocatura (notifica errata) ha fatto saltare il banco e il magistrati di Palazzo Spada hanno ordinato che Per le ragione esposte i ricorsi in epigrafe devono essere accolti e per l’effetto deve essere disposta la revocazione delle ordinanze oggetto di gravame, con conseguente declaratoria di inammissibilità dei ricorsi proposti avverso le ordinanze del TAR in data 6 novembre 2009.

Il Miur, con una nota dello scorso febbraio, aveva comunicato agli Uffici scolastici regionali l’accoglimento degli appelli contro le ordinanze di sospensiva del Tar; ma adesso, con l’ordinanza del Consiglio di Stato, è stata disposta la revocazione delle ordinanze oggetto di gravame favorevoli al MIUR, con conseguente declaratoria di inammissibilità dei ricorsi proposti avverso le ordinanze di commissariamento del TAR emesse in data 6 novembre 2009

Ora l’ANIEF, che ha patrocinato le cause, si prepara a inviare una nota al commissario ad acta, al Direttore generale del MIUR, e a tutti i Dirigenti territoriali degli Uffici scolastici regionali per richiedere l’inserimento a pettine dei ricorrenti.

Sono interessati a questa operazione circa 5 mila insegnanti, una quantità sufficiente a paralizzare l’avvio regolare dell’anno scolastico.

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