Bolzano viola la libertà di circolazione dei lavoratori e discrimina i lavoratori in base alla nazionalità. L’Italia rischia un un proecedimento presso la Corte di giustizia dell’Unione Europea. Le graduatorie regionali non potevano avere peggiori auspici; dare priorità ai residenti è discriminazione. Lo dice l’UE
L’Unione Europea ha inviato all’Italia una richiesta formale di “porre fine alla discriminazione nei confronti dei candidati a posti nella pubblica amministrazione nella provincia di Bolzano, derivante dall’obbligo di comprovare la conoscenza della lingua”, presentando certificati specifici rilasciati dall’amministrazione locale, e dalla priorità riservata ai candidati residenti in loco da almeno due anni (discriminazione indiretta).
Per l’UE la circolazione dei lavoratori è un diritto fondamentale per garantire la non discriminazione delle persone in base alla loro nazionalità.
Un colpo non indifferente per i progetti di regionalizzazione delle graduatorie dei docenti cui mira questo governo, dalle idee leghiste del progetto Goisis, alla regionalizzazione soft di Formigoni e Gelmini.