Libero Tassella – Con nota del 18 giugno 2010 il Miur ha prororogato la data di chiusura delle aree per la scuola superiore al 30 giugno e di conseguenza la pubblicazione dei relativi trasferimenti “PRESUMIBILMENTE” prevista per il 19 luglio 2010, questa data potrebbe anche slittare, comunque la data per le utilizzazione e assegnazioni provvisoria è prevista nell’ultima decade di luglio, questo è quanto è emerso nel primo incontro con i sindacati flc CGIL i CISL UIL SNALS e FGU; io credo che la scadenza della presentazione delle domande potrebbe essere tra il 29 e il 31 di luglio; se si rispetterà la data di pubblicazione dei trasferimenti nella secondaria di secondo grado, altrimenti si sforerà ad agosto, non sarebbe la prima volta.
A mio avviso il Ministero e “giù per li rami” gli UUSSRR e gli UUSSPP sono letteralmente in panne per la scuola superiore, avendo voluto la politica ( Gelmini e Tremonti) applicare la riforma degli ordinamenti non in maniera graduale (ma riforma è parola nobile per non dire tagli o meglio fare subito cassa);
lo stesso contratto sulla mobilità , pur prevedendo uno specifico articolo, avrebbe potuto e dovuto prevedere clausole che salvaguardassero la situazione di emergenza della contrazione strutturale dovuta al taglia posti (Riforma), come pur aveva proposto Professione Insegnante con “ proposte concrete, pubblicate su questo sito)”, ma tranne l’apertura della UIL c’è stato l’irrigidimento dell’amministrazione e il silenzio degli altri sindacati. Un contratto pieno di contraddizioni e inadeguato ad una situazione di emergenza, per la rigidità dell’amministrazione e dei sindacalisti al tavolo di Viale Trastevere. Si è scelto di non intervenire sul testo contrattuale e quindi a mio avviso sarà il caos.
La situazione potrebbe in parte riequilibrarsi il prossimo anno, quando chi sommerà gli anni di servizio all’età anagrafica e avrà come somma 97 fuggirà a gambe levate dalla scuola, si calcola una cifra di non meno di 40.000 lavoratori della scuola tra docenti e ATA, ma credo la cifra sia per difetto.