Gridano vittoria Cobas e Comitati dei precari: in questa prima giornata lo sciopero pare aver avuto un buon successo, anche perchè basta un docente in sciopero per provocare il rinvio di uno scrutinio. Nei prossimi giorni lo sciopero riguarderà anche altre Regioni. L’Emilia potrebbe funzionare da volano.
Stando alle prime notizie (parziali e relative solo ad alcune province) sembra proprio che lo sciopero degli scrutini indetto da Cobas, CUB e altri sindacati di base stia raccogliendo adesioni significative.
Certo, in generale le percentuali sono modeste (d’altronde lo stesso sciopero Flc-Cgil del marzo scorso non era andato molto al di là del 10% di adesioni), ma questa volta i disagi sono consistenti perché è sufficiente che un docente di un consiglio di classe sia in sciopero per bloccare un intero scrutinio; e quindi bastano poche unità di scioperanti in ogni scuola per creare il caos.
In provincia di Modena, per esempio, sono diverse decine le scuole in cui i consigli di classe dovranno essere riconvocati a partire dal 9 giugno, con inevitabili ripercussioni su tutti gli adempimenti successivi (esposizione dei tabelloni con i risultati e così via).
A Bologna Cobas e Comitato Precari hanno issato uno striscione di 20 metri sulla Torre degli Asinelli: “No ai tagli” era lo slogan, breve ma certamente efficace.
In difficoltà i sindacati confederali (Flc in particolare) che da diverse settimane vanno ripetendo che lo sciopero degli scrutini è del tutto inutile e inefficace: sta di fatto che in Emilia-Romagna si stanno astenendo dal lavoro anche iscritti a Cgil, Cisl e Uil mentre Gilda-Unams ha deciso all’ultimo momento di dare il via libera ai propri iscritti.
Già da questa mattina nei forum dei precari sono iniziate a circolare le prime notizie sulle adesioni che sono ovunque numerose.
Ma, è bene precisarlo, gli scrutini rinviati non sono necessariamente proporzionali alle adesioni allo sciopero; per fare un esempio: un insegnante di educazione fisica in sciopero può provocare il rinvio di 8-10 scrutini, mentre un insegnante di lettere nella secondari di primo grado non va al di là delle 2-3 classi.
In Emilia e in Calabria lo sciopero prosegue nella giornata dell’8 giugno.
In questa settimana la protesta coinvolgerà anche Veneto, Marche, Umbria, Puglia e Sardegna; in tutte le altre regioni se ne parlerà a nei giorni 14 e 15: ma è molto probabile che il successo dell’Emilia possa funzionare da volano.
Grazie ad una manovra finanziaria che penalizza pesantemente i lavoratori della scuola, uno sciopero che pareva limitato al personale precario si sta di fatto trasformando in una protesta che, nei prossimi giorni, potrebbe assumere una dimensione inaspettata.
Con qualche problema per i sindacati confederali che, per molteplici motivi, avevano deciso di stare a guardare senza farsi coinvolgere più di tanto.