Dal sito del sindacato Gilda si apprende di una informativa ministeriale della Direzione generale del personale scolastico che comunica, dopo la mobilità degli insegnanti di scuola primaria, un esubero di 2.644 docenti di questo settore, di cui quasi il 92% nelle regioni del Sud e delle Isole (Campania 863, Sicilia 828, Puglia 454).
Non si tratta di cosa da poco, perché un docente in soprannumero va pagato comunque, anche se privo di sede e senza un posto di lavoro (e non può essere trasferito d’ufficio in altre province né, per il momento, passato ad altre amministrazioni). E 2.644 vogliono dire almeno 90 milioni di euro di risparmi che vengono a mancare nella previsione della manovra per il 2010-11.
La clausola di salvaguardia incombe. Come si potrà rimediare a questo inconveniente (che, a quanto ci risulta, aveva avuto le prime avvisaglie concrete già l’anno scorso con alcune decine di posti in soprannumero)?
Il Miur ha fatto sapere ai sindacati che la soluzione del soprannumero si troverà in sede di organico di fatto e di trasferimenti ad altro ruolo (nelle scuole superiori). Qualche decina o centinaia di unità di personale potrà essere sistemato, ma duemila e passa docenti in più si potranno sistemare?
Verranno costituti posti ad hoc (esempio, tempo pieno) nei territori interessati all’esubero? Ma, in questo caso, il risparmio previsto come verrebbe assicurato?
Verranno ridotti ulteriormente gli organici dei docenti di primaria nelle regioni che non hanno soprannumero in modo da compensare i maggiori costi dei territori con soprannumero?
Si faranno ritocchi agli organici degli altri settori scolastici per compensare l’eccedenza di personale della scuola primaria? Si chiederà una speciale autorizzazione al MEF per recuperare in altro momento e in altro modo il risparmio mancato?
Comunque la si consideri, è una nuova gatta da pelare per il Miur. La Uil Scuola lo aveva già previsto nell’autunno del 2008.