Nell’incontro che si è svolto venerdì 14 maggio tra il MIUR e le organizzazioni sindacali, l’Amministrazione, nella persona del Direttore Generale dott.ssa Nardiello, ha fornito, fra l’altro, un aggiornamento sui Centri per l’istruzione degli adulti. L’incontro, nel corso del quale sono stati forniti ragguagli anche in merito alla situazione dei percorsi triennali, degli ITS e degli IFTS, ha fatto seguito ad una richiesta unitaria dei sindacati.
La situazione dei CPIA
La Conferenza Unificata, il 6 maggio u.s. ha dato il parere sullo Schema di Regolamento sui Centri per l’istruzione degli adulti.
L’intesa trovata in Conferenza Unificata determina la necessità di riconsiderare a 360° il riordino dell’Istruzione degli Adulti, poiché le Regioni hanno convenuto sui seguenti punti:
- allargare l’offerta formativa includendo i percorsi liceali;
- considerare l’assolvimento dell’obbligo di istruzione anche in raccordo con la formazione professionale;
- riconsiderare i percorsi di insegnamento dell’italiano L2 agli stranieri, anche ipotizzando un autonomo asse linguistico nel percorso finalizzato all’assolvimento dell’obbligo di istruzione ed una attestazione che si raccordi alla certificazione.
Il nuovo testo, modificato in base a quanto concordato in sede di Conferenza Unificata, dovrà di nuovo acquisire i pareri previsti prima di poter giungere alla sua approvazione finale e alla successiva pubblicazione.
Nel frattempo sono state emanate le Linee guida sulla certificazione dell’obbligo di istruzione e il relativo Decreto è attualmente in fase di registrazione alla Corte dei Conti.
Entro fine mese, sarà varato un Piano per il potenziamento e lo sviluppo dell’apprendimento in età adulta affidato dal MIUR all’INVALSI.
Per l’anno 2010 ci saranno altrettante risorse di quelle assegnate per il 2009 (fondo Legge 440/97). Sia le risorse per il 2009 che quelle per il 2010 saranno erogate nel prossimo mese di settembre.
La fase transitoria dai CTP e dai corsi serali all’avvio dei CPIA, appare particolarmente delicata e, ad oggi, gravida di incognite. A cominciare dalla tempistica. Se da un lato l’art 64 della Legge 133/08 impegna l’amministrazione ad una riorganizzazione dell’offerta a partire da settembre 2010, lo Schema di regolamento, a fronte del parere espresso dalla C.U., dovrà essere oggetto di profonde modifiche che richiederanno una negoziazione su più tavoli, ivi compresa una intensificazione dell’interlocuzione con le Organizzazioni sindacali, attraverso una serie di incontri di approfondimento, soprattutto sui profili che attengano all’utilizzazione del personale.
Eventuali simulazioni di impatto non potranno aver luogo prima del perfezionamento del testo del Regolamento.
Per quanto riguarda il conferimento dell’autonomia ai Centri, bisognerà verificare che cosa sia effettivamente praticabile stante l’invarianza del numero complessivo degli istituti autonomi.
In base ai Piani Regionali del 2008, si tratterebbe per il momento di 55 istituzioni.
Ciascuna Regione deciderà se istituire uno o più centri per provincia.
In ogni caso, anche per un eventuale avvio sperimentale dei CPIA, è necessario un atto deliberativo della Regione stessa.
Solo in seguito si vedrà se e come l’avvio graduale dei CPIA passerà attraverso una organizzazione dei percorsi degli ultimi tre anni di scuola secondaria superiore che rappresenti una mediazione tra vecchio e nuovo assetto.
Il Ministro non intende forzare la mano alla Conferenza Unificata.
Il MIUR, in ogni caso, si impegna a ricercare da subito soluzioni praticabili e ribadisce l’intenzione di procedere ad un serrato confronto con le OOSS su diversi punti che necessitano di opportuni approfondimenti.
Le osservazioni della FLC CGIL
La FLC CGIL ha innanzitutto ricordato che lo schema di Regolamento relativo ai Centri per l’istruzione degli adulti, è stato di recente oggetto di una audizione presso la VII Commissione della Camera.
Nell’occasione, FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola hanno presentato un documento unitario.
Nel testo sono esposte in modo articolato le posizioni delle Organizzazioni sindacali scriventi. È bene perciò che a quel testo si faccia riferimento.
Nel merito di quanto comunicato dall’Amministrazione nel corso dell’incontro del 14 maggio, la FLC CGIL ha ribadito che l’istituzione del Centri per l’istruzione degli adulti trova la sua giusta collocazione solo nell’ambito di un approccio complessivo all’educazione permanente che possa efficacemente proporsi il conseguimento degli obiettivi di Lisbona ancorché ridefiniti, per quanto riguarda il Lifelong learning. È in questa prospettiva che la CGIL ha presentato un testo di legge di iniziativa popolare sull’apprendimento permanente.
È stato inoltre sottolineato come la fase attuale sia particolarmente delicata e foriera di non pochi e gravi motivi di preoccupazione, anche perché questo provvedimento interviene in modo massiccio su un settore già fortemente condizionato dalla politica dei tagli previsti da questo governo. Infatti:
- per garantire le riduzioni di spesa richieste dal MEF e definite nella legge 133/08 si limita e si irrigidisce l’offerta formativa impoverendo un settore già debole;
- non si assicura una maggiore qualità del servizio per innalzare i livelli d’apprendimento della popolazione adulta;
- non c’è nessun riferimento in merito alle risorse necessarie per finanziare un piano straordinario di formazione di tutto il personale interessato.
Da un lato ritiene condivisibili nel merito le modifiche allo schema di Regolamento conseguenti all’intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata con particolare riguardo all’estensione dell’offerta formativa del CPIA fino a comprendere i percorsi liceali e ad una più attenta considerazione della necessità di garantire percorsi di apprendimento dell’italiano L2 a stranieri ed immigrati.
Al tempo stesso ritiene assolutamente necessario procedere con la massima celerità all’istituzione del Centri. La loro istituzione (anche sperimentale) rappresenterebbe un segnale positivo, in un momento in cui anche a causa della grave crisi economica e finanziaria, l’istruzione degli adulti costituisce un ambito di intervento di importanza veramente strategica.
Da questo punto di vista, bisogna gestire con lucidità, efficacia e tempestività la fase transitoria. Sono infatti già in campo consistenti elementi che, a fronte di una reale volontà politica, consentirebbero di avviare fin dal prossimo anno scolastico significative esperienze pilota.
La FLC CGIL è consapevole della delicatezza della fase e della complessità degli elementi innovativi che debbono essere messi in campo, ma proprio per questo ritiene urgente e necessario calendarizzare al più presto il piano di incontri di approfondimento preannunciato dalla dott.sa Nardiello.
Roma, 17 maggio 2010