Ufficio Stampa Partito Democratico – “Con l’approvazione del DDL Lavoro da parte della Camera si perpetua un torto ed una discriminazione nei confronti dei precari della scuola, che sono i più colpiti dal collegato”. Lo ha detto l’on. Tonino Russo, componente della Commissione Cultura della Camera, intervenendo nell’Aula della Camera dei Deputati nel corso dell’esame del collegato sul lavoro.
“Si tratta di 210.000 lavoratori precari“, ha aggiunge Russo del Partito Democratico, “di cui 130 mila docenti e 80 mila unità di personale tecnico e amministrativo, i quali assicurano quotidianamente il funzionamento della scuola in qualità di supplenti con un contratto a tempo determinato”.
“Circa il 20 per cento dei precari- continua – ha un contratto al 31 agosto di 12 mensilità, il restante 80 per cento, ossia 160 mila lavoratori, hanno garantite appena dieci mensilità di stipendio.
Insomma, uno su cinque tra i dipendenti della scuola è un lavoratore precario, selezionato ogni anno e spesso riconfermato, ma con lo stesso stipendio iniziale e senza alcuno scatto di anzianità, in spregio alla normativa comunitaria e alla legislazione nazionale che non prevede la stipula di contratti a tempo determinato per anni successivi al primo, ma, piuttosto, la stabilizzazione dell’organico”.
“Con l’’approvazione di queste norme la maggioranza non ha fornito risposte ai rilievi avanzati dal Presidente Napolitano, si continua a consumare una insopportabile discriminazione nei confronti dei lavoratori precari, si viola la Convenzione e la direttiva europea e si interviene «a gamba tesa» nei processi in corso”.
“I precari della scuola – conclude il parlamentare democratico – sono le persone alle quali tutti i giorni affidiamo i nostri figli, persone che riconoscono la legge, la rispettano, spesso la insegnano, forse meriterebbero un trattamento migliore“.