comunicato Scuola Athena – Con le liste prioritarie che dovevano, almeno nelle intenzioni, “salvare” i precari della scuola rimasti senza incarico per via dei tagli operati lo scorso anno scolastico, rischia di crearsi una situazione di grave incertezza e disparità di trattamenti.
Vediamo molto in sintesi i problemi.
In primo luogo il D.L.n. 134/09, in sede di conversione in legge, è stato modificato.
Per questo si è reso necessario un nuovo D.M. con la riapertura dei termini nel mese di gennaio per i nuovi beneficiari.
In pratica i benefici del del C.D. “salva precari” sono stati estesi anche a chi nell’anno scolastico 2008/09 aveva fatto servizio per più di 180 giorni in una sola scuola, mentre il D.L. originario aveva previsto solo i supplenti annuali o fino al termine delle attività didattiche.
Intanto il MIUR aveva inviato all’INPS, già lo scorso settembre, l’elenco dei beneficiari estrapolato dall’archivio del tesoro che aveva corrisposto lo stipendio. Non poteva trasmettere successivamente l’elenco dei nuovi beneficiari perché pagati dalle scuole.
Per questo l’INPS sta continuando a respingere le domande di disoccupazione di quei colleghi entrati con la modifica del D.L. e non compresi nell’elenco inviato dal MIUR a settembre 2009.
Questi colleghi, a differenza di quelli già comunicati, se si occupano per più di 5 giorni, devono rifare la domanda, spesso, nel frattempo, hanno perso il requisito –52 settimane negli ultimi due anni- alla data della nuova domanda, e quindi il diritto alla proroga della disoccupazione ordinaria.
Per questo sollecitiamo il MIUR, o anche gli USP, a inviare all’INPS provinciale gli elenchi dei nuovi inclusi a norma del D.M. 100/99.
Il secondo problema riguarda la proroga del decreto “salva precari” anche all’anno scolastico 2010/11, disposta dal Parlamento, in sede di conversione del decreto mille proroghe, lo scorso febbraio.
Molti USP, ai fini di snellire il lavoro, e anche per evitare che le scuole convocassero persone già occupate per un orario e periodo pari a quello dell’anno scolastico 2008/09, non avevano incluso nelle graduatorie prioritarie questi colleghi.
Ciò non avrebbe creato alcun pregiudizio se l’efficacia della norma fosse stata circoscritta all’anno scolastico in corso.
Ora però, alla luce della proroga disposta, e soprattutto dei nuovi pesanti tagli disposti dal governo, con la prospettiva di una storica riduzione delle supplenze annuali, in primo luogo al Sud, noi crediamo che gli USP debbano rimettere mano a questi elenchi e reincludere tutti quelli che avevano il requisito a norma del D.M. 82 del 29 settembre 1999.
Per quanto a nostra conoscenza, infine, permane l’inerzia di molte scuole nel comunicare all’INPS sia l’assunzione che il licenziamento dei colleghi inclusi in queste graduatorie, spesso creando disfunzioni e ritardi nella erogazione dell’indennità, quando non anche indebita percezione che potrebbe essere messa a carico dell’unità scolastica inadempiente.