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Organici docenti: il taglio è del 4%

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Organici docenti: il taglio è del 4%Ma la riduzione è più consistente in alcune regioni del sud (Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna). Anche il Veneto colpito dalle riduzioni: 3% di cattedre in meno, con l’1,35% di alunni in più.

Le prime bozze di circolare sugli organici che stanno iniziando a girare confermano che l’operazione di razionalizzazione prevista per il 2010/2011 sarà particolarmente severa soprattutto nelle regioni del sud, dove peraltro il calo demografico si fa sentire in modo più consistente.
In questa tabella riportiamo i dati complessivi riguardanti ai diversi ordini di scuole che evidenziano proprio questa situazione. 

Regioni
Variazione alunni da 2009/10 a 2010/2011
Organico 2009/2010
Variazione organico
da 2009/10
a 2010/2011
Variazione percentuale  organico
Abruzzo
-0,79%
15.206
-679
-4,47%
Basilicata
-1,94%
8.206
-425
-5,18%
Calabria
-1,53%
28.616
-1.522
-5,32%
Campania
-1,27%
78.600
-3.686
-4,69%
Emilia Romagna
1,96%
39.761
-1.193
-3,00%
Friuli
1,21%
12.581
-378
-3,00%
Lazio
0,29%
59.187
-1.830
-3,09%
Liguria
0,60%
14.070
-491
-3,49%
Lombardia
1,34%
91.967
-2.760
-3,00%
Marche
0,42%
17.183
-795
-4,63%
Molise
-2,20%
3.917
-195
-4,98%
Piemonte
0,69%
44.500
-1.639
-3,68%
Puglia
-1,02%
51.438
-2.535
-4,93%
Sardegna
-2,26%
20.009
-1.037
-5,18%
Sicilia
-1,28%
65.743
-3.325
-5,06%
Toscana
1,40%
37.330
-1.121
-3,00%
Umbria
0,69%
9.543
-313
-3,28%
Veneto
1,35%
48.215
-1.633
-3,39%
Totale Nazionale
0,11%
646.072
-25.558
-3,96%
 
I tagli di organico maggiori si registrano in Calabria (-5,32%%), in Basilicata e Sardegna (-5,18%) e in Sicilia (-5,06%): ma si tratta anche di regioni dove il calo demografico è più consistente della media nazionale.
Né si può dire che il Ministero abbia usato un occhio di riguardo per le “regioni amiche”: in Veneto, per esempio, la popolazione scolastica aumenterà dell’1,35% ma gli organici scenderanno del 3,39%.
Come pure in Lombardia: ad un aumento dell’1,34% di alunni corrisponde un taglio di organci del 3% .
Più della metà dell’intera operazione (25.600 cattedre in meno) riguarda la secondaria di secondo grado che l’anno scorso era stata toccata in modo marginale.
Continua invece la riduzione dei posti nella scuola primaria dove si perderanno 8.700 posti: il taglio riguarderà in particolare le cattedre di lingua inglese in quanto il Ministero prevede che già dal prossimo settembre potranno insegnare la lingua straniera i docenti che stanno iniziando solo ora il percorso formativo (in pratica, con una corso di una cinquantina di ore si sarà “abilitati” a insegnare l’inglese).
Meno pesanti saranno invece i tagli nella scuola secondaria di primo grado che lascerà per strada poco meno di 3.700 posti.
La severità dell’operazione potrebbe essere mitigata da qualche cattedra di sostegno che potrebbe essere istituita al momento della definizione degli organici di fatto.
Il Ministero ha infatti annunciato che ha intenzione di dare esecuzione alla sentenza della Corte costituzionale che aveva dichiarato illegittime le norme che limitano in qualche modo gli organici di sostegno.
Per i casi gravi, insomma, le direzioni regionali potrebbero avere il via libera per ulteriori assunzioni.
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