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Abolire le RSU di istituto?

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La proposta, contenuta nel ddl Aprea, fatta propria dalla Dirpresidi

Una associazione di dirigenti scolastici, la Dirpresidi, che sta prendendo sempre di più spazio e consenso tra i capi di istituto, apre il dibattito e lancia una sfida: perché non aboliamo le RSU di istituto?

L’idea di andare al superamento delle rappresentanze unitarie di istituto l’aveva già avuta l’on. Valentina Aprea che con il suo ddl aveva proposto la RSU a livello regionale.

Questa volta la proposta viene invece direttamente dagli addetti ai lavori, dai dirigenti scolastici, controparte delle RSU di istituto.

Sul sito www.dirpresidi.it, in un servizio di Adolfo Gente, si afferma che le RSU, così come funzionano attualmente, hanno snaturato la ragione principale per cui sono nate: rappresentare tutti i lavoratori a prescindere dalle appartenenze sindacali, dal momento che alla componente elettiva si affiancano (condizionandola) le rappresentanze territoriali dei sindacati che hanno sottoscritto il vigente Contratto Collettivo Nazionale di lavoro (CCNL), anche se non presenti, anche se assenti in quella stessa Istituzione Scolastica.

Nell’editoriale si afferma, tra l’altro, che “Siffatte situazioni sono causa di dissapori, se non di veri e propri conflitti, con conseguente contenzioso, perdita di serenità e naturale scadimento della qualità del servizio da erogare.

A riprova di quanto affermato, vengono riportati diversi episodi significativi in merito.

Sul merito di queste problematiche – conclude il servizio – non vogliamo neppure entrare, convinti come siamo che sia tempo di porre fine a una esperienza non certo positiva, anzi addirittura fallimentare.

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