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Arrivano le indicazioni sugli apprendimenti liceali, ma sono parziali

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Sul sito dell’Indire sono apparsi i nuclei essenziali delle discipline: spetterà poi ai docenti progettare percorsi più consoni alle esigenze di ogni istituto. Ma per il documento finale bisognerà attendere il parere degli addetti ai lavori: un allungamento dei tempi che ha fatto infuriare gli editori dei testi scolastici.

 sito internet dell’Indire svela un altro pezzetto di riforma della scuola secondaria superiore: stavolta ad essere rese pubbliche sono le indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento dei nuovi licei. Si tratta di indicazioni importanti, perché da esse scaturiranno le conoscenze fondamentali che lo studente dovrà possedere al termine del percorso liceale varato con i nuovi corsi ed in vigore (per le prime classi) dal prossimo anno scolastico.
Per ogni materia è stato redatto un profilo generale che comprende una descrizione delle competenze chiave e prosegue con la descrizione degli obiettivi specifici di apprendimento, articolati per nuclei disciplinari relativi a ciascun biennio e per il quinto anno.

Anche se gli obiettivi – focalizzati da un pool di esperti e di personalità del mondo universitario, della cultura e della scuola – sono stati calibrati alla luce dei risultati delle rilevazioni nazionali e internazionali sugli apprendimenti, allo scopo di intervenire sulle aree critiche emerse.
Il documento non va però considerato uno schema fisso. Per due motivazioni: la prima è legato al fatto che presto lo stesso sito dell’Indire metterà a disposizione una un’area online dedicata a raccogliere commenti e pareri sulle indicazioni degli apprendimenti. “Utilizzando una formula già sperimentata di recente per la riforma – si legge nella presentazione delle indicazioni – nei prossimi giorni verrà infatti data voce in un’apposita sezione del sito alle associazioni professionali e disciplinari, agli esperti, agli accademici, ai sindacati, agli insegnanti, ai forum dei genitori e degli studenti e all’opinione pubblica“. Un’apposita commissione nominata dal ministro si occuperà poi della raccolta dei pareri e della loro valutazione ai fini della redazione definitiva delle indicazioni nazionali.
Il secondo motivo riguarda la possibilità per i docenti di mantenere un ampio margine di autonomia, a livello personale e professionale, per poter progettare percorsi scolastici innovativi e più consoni alle esigenze di ogni istituto. L’obiettivo che si sono dati gli esperti incaricati dal ministero dell’Istruzione è stato in pratica quello di delineare i nuclei essenziali delle discipline. Un concetto confermato da Max Bruschi, consigliere del ministro, Mariastella Gelmini, e presidente della cabina di regia sui licei: “Le indicazioni nazionali – ha dichiarato – individuano alcuni nuclei fondamentali e lasciano grande libertà alle scuole, ai docenti e agli autori dei libri di testo, per poter arricchire i curriculum. In sostanza – ha concluso Bruschi – abbiamo individuato i punti centrali di ogni disciplina lasciando la massima libertà ai docenti di ampliare le conoscenze“.
Intanto, l’allungamento dei tempi starebbe creando non pochi problemi sul fronte della stampa dei libri scolastici del prossimo anno: gli editori hanno fatto sapere che non c’è più il tempo materiale per attendere ulteriori modifiche ai programmi. La grande maggioranza dei libri sarebbe oramai stati impaginata e sul punto di essere stampata; il problema è che mancano certezze sull’aderenza dei contenuti prescelti con il programma effettivo che le prime classi andranno a svolgere a partire da settembre. Alcune case editrici, ad esempio, per la geografia hanno prodotto un testo assestante, altri hanno concentrato confini di Stato e concetti di meteorologia del biennio nel testo di storia. Una differenza che non è proprio un dettaglio
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