Dopo la giornata di protesta di venerdì scorso, i Cobas della scuola intendono intensificare la mobilitazione, prevedendo, fin d’ora, il blocco degli scrutini finali a giugno. In un loro comunicato i Cobas sottolineano il fatto che la riforma delle superiori non è ancora legge, in quanto manca il parere della Corte dei Conti, la firma del Capo dello Stato e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Per protesta, i Cobas annunciano per le prossime settimane “occupazioni di scuole e di uffici scolastici (in particolare durante la pubblicazione degli organici), picchetti precari, manifestazioni cittadine”. Non solo. I Cobas intendono concludere la mobilitazione della categoria a fine anno “mediante il recupero dello sciopero degli scrutini”. Il comunicato parla volutamente di “recupero” dello sciopero degli scrutini, in quanto, con tutta probabilità, i Cobas intendono ritornare a quando il blocco degli scrutini non era sottoposto alle restrizioni per i servizi essenziali di cui alla legge 146/1990. Il regolamento, allegato al CCNL 1998-2001, però, esclude lo sciopero degli scrutini nelle classi finali di ciclo; nelle altre classi lo sciopero degli scrutini può essere posticipato per un massimo di cinque giorni, dopo di che va tassativamente effettuato. C’è l’intenzione di forzare la norma sui servizi essenziali?