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I precari della scuola minacciano il blocco degli scrutini di giugno

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Per opporsi alla riforma Gelmini e ai tagli all’istruzione, i precari catanesi pensano ad azioni forti. D’altra parte il presidio presso l’ex provveditorato lo dimostra. «C’è bisogno di più azioni, senza preoccuparsi troppo della loro legalità o illegalità. Se sarà necessario impegneremo le segreterie e le entrate delle scuole». Allo scopo di creare una forte opposizione a questa riforma, il Coordinamento Precari della Scuola e il Movimento Studentesco Catanese, in collaborazione con i COBAS Scuola Sicilia, hanno organizzato uno sciopero a Catania il 12 Marzo, in contemporanea a quello previsto a Roma. Docenti, precari e personale tecnico-amministrativo verso il blocco degli scrutini di giugno. Potrebbe essere questo il prossimo sviluppo della protesta contro la riforma Gelmini, che mette a rischio numerosi posti di lavoro e la qualità stessa dell’istruzione. La proposta emerge da un’assemblea cittadina, organizzata dal Coordinamento Precari Scuola di Catania, che si è tenuta giovedì all’ex Monastero dei Benedettini. «C’è bisogno di più azioni, senza preoccuparsi troppo della loro legalità o illegalità. Se sarà necessario impegneremo le segreterie e le entrate delle scuole». Parole di uno dei docenti intervenuti che danno la misura del clima che si respira tra i precari. La protesta arriva dopo una serie di interventi di controinformazione, sensibilizzazione e mobilitazione. Il Coordinamento Precari Scuola Nazionale e i delegati delle varie regioni (movimenti scolastici, comitati docenti e COBAS) ha prospettato già a fine gennaio una serie di operazioni quali picchetti e volantinaggio davanti alle scuole, assemblee scolastiche e territoriali finalizzate ad informare e a promuovere lo sciopero degli scrutini, creazione di comitati misti (genitori, studenti, docenti, personale tecnico amministrativo), occupazioni e autogestioni delle scuole, boicottaggio dell’adozione dei libri di testo. Gravi gli effetti che inevitabilmente apporterà la riforma. Si prevedono a livello nazionale 132.000 posti di lavoro in meno nel giro di tre anni (7200 solo in Sicilia), disoccupazione o sotto-occupazione dei docenti precari, trasferimento o cambiamento di classe di concorso per i docenti di ruolo soprannumerari e diminuzione del monte ore settimanale. Nel corso dell’assemblea è stata evidenziata anche la situazione di molti precari che quest’anno non hanno svolto neppure un giorno di lavoro. Le uniche possibilità sono rappresentate da supplenze brevi che consentono ad un massimo di 100 persone su 1500, solo a Catania, di rientrare nelle graduatorie, e da contratti ad hoc materialmente inattuabili perché prevedono l’inizio di lavoro in agosto. Allo scopo di creare una forte opposizione a questa riforma, il Coordinamento Precari della Scuola e il Movimento Studentesco Catanese, in collaborazione con i COBAS Scuola Sicilia, hanno organizzato uno sciopero a Catania il 12 Marzo, in contemporanea a quello previsto a Roma. Alla manifestazione, che partirà alle ore 9.00 da Piazza Roma, parteciperanno molti docenti di ruolo provenienti dalla provincia di Catania che aderiscono a questa iniziativa di lotta. Il coordinamento nazionale dei precari prevede che tutte le provincie italiane aderiscano allo sciopero entro maggio.

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