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Contratto sulla mobilità: non firma la Uil

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Ufficio Stampa UIL Scuola – Di Menna: un mix di pigrizia e rigidità burocratica ha bloccato l’introduzione di ogni innovazione Non usa mezze misure il segretario generale della Uil Scuola per sottolineare il no della Uil alla firma del contratto sulla mobilità. Se un insegnante di chimica, a seguito della riduzione di ore, si trovasse ad essere ‘soprannumerario’ nella sua scuola – secondo quanto proposto dalla Uil Scuola – avrebbe potuto “mantenere la ‘titolarità” nella sua scuola e poi, solo a settembre, eventualmente essere trasferito in un’altra scuola oppure rimanere nel suo istituto. Una proposta di buon senso – ribadisce Di Menna – alla quale il Miur ha risposto assumendo una sua proposta presentata ufficialmente nel corso del confronto (il dettaglio in basso nel testo), sulla quale la Uil ha formalizzato la propria disponibilità. La proposta presentata è poi ‘evaporata’. Nell’intesa tra il Miur e gli altri sindacati non c’è più. Un mix di pigrizia e rigidità burocratica ha bloccato l’introduzione di ogni innovazione. 124 pagine, 52 articoli, 4 allegati: in tutte queste pagine – spiega Massimo Di Menna – non si è trovato il modo di tutelare in concreto le persone che si troveranno in sovrannumero. Una situazione di emergenza – rilancia il segretario generale della Uil Scuola- non poteva e non doveva essere trattata con metodi tradizionali ma con procedure di garanzia più innovative rispetto al passato. C’erano tutte le condizioni – continua – perché non c’è un problema di costi e il Mef quindi non ha competenza – per conseguire l’obiettivo di dare maggiori tutele e più garanzie al personale in soprannumero. Come Uil Scuola – aggiunge – abbiamo trattato pensando sempre a quegli insegnanti che a seguito dei 25.600 tagli saranno in esubero nella loro scuola e alla esigenza di favorire la continuità didattica e nel posto di lavoro. Il testo così come sottoscritto, invece, non dà la tutela necessaria e possibile, determinerà la perdita di titolarità e il trasferimento d’ufficio per migliaia di docenti che dovranno produrre montagne di moduli e domande per cercare il rientro e/o una nuova utilizzazione. La proposta assunta dal Miur, inserita nella bozza di articolato del contratto e poi scomparsa: 1) all’art. 7: il personale che si viene a trovare in posizione di soprannumero nei confronti della sede di titolarità relativamente all’anno scolastico 2010/11 ha diritto, tanto nella I che nella II fase dei movimenti, alla precedenza per tutte le sedi richieste nella domanda prodotta e per tutte le tipologie di posto richieste; 2) agli artt. 21 e 23: allo scopo di non produrre particolari disagi anche in connessione alla riduzione di organico conseguenti ai processi di riforma ordinamentali in atto, il personale individuato soprannumerario e trasferito d’ufficio per indisponibilità delle sedi richieste o per non aver prodotto domanda mantiene la titolarità presso l’istituzione scolastica di provenienza qualora nella medesima si determini la disponibilità di posto sull’organico di fatto. In tal caso il trasferimento d’ufficio non produce effetti e il posto resosi di fatto disponibile verrà coperto con le ordinarie procedure riguardanti le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie.

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