Roma, 4 feb. – “L’impianto di riforma delle superiori ha una sua logica” ma cio’ che serve alla scuola italiana “e’ un grande piano di investimenti”. A sostenerlo e’ il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, che interpellato dall’Agi spiega: “La riforma delle superiori arriva con un ritardo di alemno 30 anni, un problema sempre rinviato. Adesso i punti centrali da tenere in considerazione sono la modernizzazione e la migliore qualita’ della scuola e queste cose non si risolvono con un bel disegnino. Il problema vero e’ avere buone strutture e buoni insegnanti. Noi, nell’incontro di ieri, avevamo presentato delle proposte concrete per non abbandonare gli insegnanti a loro stessi”. Ma il punto dolente, secondo Di Menna, riguarda la “riduzione delle ore che non ha alcuna motivazione – sostiene – tranne quella di ridurre i costi e l’organico. Invece, bisognerebbe investire sulla scuola perche’ gli organismi internazionali parlano di un’Italia che investe troppo poco nell’istruzione”. Infine, all’appello rivolto ai sindacati “in particolare a quelli modertai” cosi’ come ha detto il ministro Gelmini, il segretario generale della Uil scuola replica: “Sindacati moderati? E’ un linguaggio particolare che da’ il senso… i sindacati svolgono tutti la loro attivita’ sindacale”. Detto questo, aggiunge, “in una fase che sara’ complessa, serve assolutamente un coinvolgimento dei sindacati, un confronto continuativo con tutti i sindacati”. SCUOLA: GHIZZONI (PD), LA DESTRA TOGLIE FUTURO A RAGAZZI (ASCA) – Roma, 4 feb – ”La cosiddetta ‘epocale riforma Gelmini’ approvata oggi dal consiglio dei Ministri, garantisce agli adolescenti meno offerta formativa, meno materie, meno attivita’ di laboratorio e finanziamenti zero per l’innovazione didattica e la formazione dei docenti. In due parole, garantisce meno futuro”. Lo ha detto Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera. ”All’oggi un ragazzo che si iscrive alle scuole superiori – ha proseguito Ghizzoni – sa soltanto che c’e’ la tripartizione tra licei, scuole tecniche e istituti professionali con meno ore di insegnamento e meno materie. Non sa quali materie saranno tagliate, quali sperimentazioni mantenute e ovviamente neanche il quadro orario. Di sicuro ci sono solo i tagli. Tutto e’ inviato a successivi provvedimenti. Famiglie e scuole aspettano atti concreti di sostegno e attenzione, del tutto assenti dalle parole del ministro Gelmini”. SCUOLA: COSI’ TORNIAMO AL SISTEMA ELITARIO DI GENTILE (ASCA) – Roma, 4 feb – ”Oggi il Consiglio dei Ministri con il riordino delle superiori ha tagliato con l’accetta il futuro dei ragazzi e delle ragazze italiane”. Cosi’ Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria del Pd. ”Quello appena varato dal governo – spiega Puglisi – e’ un riordino per fare cassa, un restyling della scuola elitaria di Gentile che inchioda i ragazzi alle scelte realizzate a 13 anni, con i licei che prepareranno la classe dirigente, gli istituti tecnici i quadri e i professionali coloro che devono andare il prima possibile a lavorare. Peccato che nessuno sara’ all’altezza degli standard formativi richiesti dall’Europa”. Un riordino, conclude, ”che ha bypassato il parlamento, non condiviso con il mondo della scuola, che getta nel caos l’organizzazione del prossimo anno scolastico, impedendo alle famiglie e ai ragazzi di realizzare scelte ragionate e consapevoli che influenzeranno in modo determinante la loro vita”. SCUOLA: LAMONICA (CGIL), GOVERNO CONFERMA LINEA NEMICA CONTRO GIOVANI (ASCA) – Roma, 4 feb – ”E’ la conferma della linea del governo nemica dei giovani e del loro futuro”. E’ quanto afferma la segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito ai regolamenti della scuola superiore approvati oggi dal Consiglio dei Ministri. ”Nel mentre si chiacchiera di giovani – osserva la dirigente sindacale -, senza alcun progetto ed idea concreta e con il solo scopo di usare il tema per destrutturare ulteriormente i diritti e le tutele del lavoro gia’ cosi’ pesantemente colpiti, si approvano leggi e si producono atti che tagliano ai nostri ragazzi anche il futuro”. Lamonica sottolinea come ”in tutto il mondo s’investe sull’istruzione e la formazione, vera chiave per agganciare lo sviluppo nell’eta’ della conoscenza e della tecnologia. Al contrario il governo italiano, non riformando nulla, ma solamente applicando i tagli di Tremonti, riduce i tempi e la qualita’ della scuola, abbassa di fatto l’eta’ dell’obbligo scolastico e quindi devasta ulteriormente l’offerta formativa pubblica”. Secondo la segretaria confederale Cgil ”e’ inaccettabile che si possa ritornare a concezioni della scuola che credevamo superate per sempre, e che si reintroducano rigide segmentazioni tra i diversi percorsi con l’effetto di segnare una netta separazione tra i ragazzi in base alle condizioni sociali di provenienza. Questa politica – conclude Lamonica -, che ha gia’ distrutto il presente dei giovani, si prepara a compromettere il futuro di coloro che sono ancora bambini”. SCUOLA: CISL, IL PESO DEI TAGLI NE PREGIUDICA L’EFFICACIA (ASCA) – Roma, 4 feb – I regolamenti per la scuola secondaria superiore approvati oggi dal Consiglio dei Ministri ”pur contenendo il dato positivo di un avvio limitato solo alle prime classi, determinano un forte abbattimento dei quadri orari, decurtando in particolare quelle discipline che dovrebbero rafforzare l’identita’ degli studi tecnici e professionali, su cui invece il Governo afferma di voler puntare per sostenere l’occupabilita”’. Lo dichiara in una nota, Giorgio Santini, Segretario confederale della Cisl. ”Inoltre – continua Santini – vengono ulteriormente marginalizzate le risorse professionali della scuola, gia’ mortificate dai gravi tagli agli organici degli scorsi anni. Non puo’ chiamarsi riforma quella che sceglie di restringere il suo progetto di futuro dentro i confini rigidi di una manovra finanziaria fatta solo di tagli e percio’ insostenibile, come dimostra il diffuso, quotidiano disagio delle scuole”. ”Il Paese – sottolinea Santini – rischia di perdere un’altra occasione per dare vita ad una riforma attesa e necessaria, che dia prospettive solide all’istruzione secondaria, in particolare alle filiere tecnco-scientifiche e professionali, necessarie prioritariamente per rafforzare le prospettive di occupabilita’ dei nostri giovani”. ”Una responsabilita’ che il Governo non puo’ permettersi di accettare con leggerezza – conclude Santini – si ascoltino quindi le ragioni della scuola e dei suoi lavoratori, per ritrovare un percorso di cambiamento condiviso, improntato alla necessaria gradualita’ soprattutto sul delicato tema della qualita’ dell’offerta di istruzione e delle risorse di organico necessarie”. RIFORMA SUPERIORI: PENALIZZATE LE SECONDE, TERZE E QUARTE CLASSI, RISCHIO CAOS PER STUDENTI E INSEGNANTI. “Una riforma che penalizza fortemente le seconde, terze e quarte classi su cui ricadranno i tagli previsti dal governo”: è quanto afferma il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commentando l’esito dell’incontro avvenuto ieri, alla vigilia del Consiglio dei Ministri, tra i sindacati e i tecnici del ministero dell’Istruzione. “Il governo ha accolto in parte i pareri espressi dalle commissioni parlamentari e dal Consiglio di Stato, ma per poter avviare la riforma sin dal prossimo anno e applicarla soltanto alle prime classi, così come richiesto dagli organi consultivi, è stato deciso di operare i tagli su tutte le altre classi, escluse le quinte. Ciò significa – sottolinea Di Meglio – che saranno penalizzate le materie che contano un monte ore annuo pari o superiore a 99, ovvero quelle che caratterizzano i singoli indirizzi di studio. In questo quadro – dichiara il coordinatore nazionale – la nostra posizione non può che essere fortemente critica, perché è evidente che studenti e docenti delle classi vittime dei tagli non avranno più alcuna certezza rispetto ai percorsi didattici che hanno intrapreso. E resta un punto interrogativo anche il futuro degli insegnanti che, a causa della riduzione dell’orario, perderanno il posto di lavoro. In merito a ciò non è giunta alcuna risposta da parte del ministero che, ancora una volta, – conclude Di Meglio – si è dimostrato sordo alle nostre rivendicazioni, rifiutando di prendere in considerazione l’unica soluzione possibile: posticipare di un anno l’avvio della riforma”. COMUNICATO STAMPA NAZIONALE DEL 4.2.2010 “RIFORMA” DELLA SCUOLA SUPERIORE: SOLO TAGLI E MINIMALISMO CULTURALE! Se lo stato di civiltà di un Paese si vede dalla situazione scolastica e dal sostegno alla cultura, povera Italia! I tagli della “Berluscuola” Secondo quanto dichiara il ministro Tremonti, la manovra generale legata ai provvedimenti Gelmini produrrà complessivamente dal 2009/2010 al 2011/2012 la bellezza di 130.000 tagli: 45.000 posti ATA (una percentuale maggiore di quella relativa ai docenti) ed 85.000 cattedre. In realtà il “ministro unico” glissa sulla Scuola Superiore: da quest’anno, con 9.000 tagli già operati (nonostante la controriforma vada a regime dal 2010/2011), sono state illegittimamente costituite cattedre ben superiori alle 18 ore (persino di 23) e gli “spezzoni” seguono una diversa gestione. In tal modo s’aggiungono altri 20.000 tagli, e la riduzione di cattedre della Scuola Superiore raggiungerà quota 50.000 (mentre il governo ne dichiara “solo” 30.000). Il totale complessivo sarà quindi di 150.000 posti in meno entro il 2012. Vengono massacrati i precari, presi in giro da un ridicolo decreto ad hoc che certo non li salva (come invece pretenderebbe il “titolo” col quale è stato accortamente pubblicizzato). Ma anche una parte del personale di ruolo andrà in esubero: non potendosi certo assorbire il taglio col mero blocco del turn-over e verrà spedito d’autorità in altri settori del calderone del pubblico impiego. Siamo di fronte alla manovra più pesante nella storia dello stato unitario, ma la cosa viene praticamente ignorata: CISL, UIL, SNALS e Gilda acconsentono, i media tacciono, l’imbonitore nazional-popolare Vespa “doverosamente” ignora e stessa prassi hanno adottato anche “Ballarò” e “Report”. Così il ministro-commercialista può continuare a dare numeri al Lotto e parlare indisturbato di un 8% di tagli, facendosi lo sconto ed addomesticando la matematica, come sempre quando si parla di scuola: una categoria di un milione di persone! Il minimalismo culturale SNALS-CONFSAL: SI’ ALLA RIFORMA, NO AI TAGLI NEI TECNICI E NEI PROFESSIONALI Roma, 4 febbraio – Lo Snals-Confsal – apprese le modifiche al testo conosciuto di riforma degli ordinamenti del II ciclo scolastico e che rispondono a istanze del sindacato e del parlamento – ritiene però inaccettabile la mancata previsione di una “vera” fase transitoria. Questa fase, mentre garantisce agli allievi dei percorsi liceali la continuità educativa secondo gli attuali ordinamenti, non fa altrettanto nei confronti degli studenti degli istituti tecnici e professionali che, formalmente, proseguono i vecchi ordinamenti, ma su quantità orarie ridotte. In particolare, vi sarà una forte penalizzazione delle materie professionalizzanti, ridotte fino a 4 ore settimanali nei trienni degli istituti tecnici, con grave danno agli allievi, alla serietà e alla qualità degli studi e, di riflesso, all’intero Paese. “Lo Snals-Confsal afferma che questa riforma non può avviarsi rispondendo alla mera logica dei tagli ma deve garantire l’indispensabile gradualità di avvio, partendo, come previsto, solo dalle prime classi ma lasciando invariati gli ordinamenti attuali con i rispettivi quadri orari per le classi successive”. Lo ha dichiarato il segretario generale, Marco Paolo Nigi, che ha aggiunto: “Se non si introdurranno correttivi, lo Snals-Confsal sarà costretto ad assumere forti iniziative”. SCUOLA: GELMINI, LA SINISTRA E’ ALLERGICA ALLE RIFORME (ASCA) – Roma, 4 feb – ”Bersani e la sinistra non vogliono modernizzare la scuola, sono contrari a qualsiasi riforma per questo Paese. Come accade ormai regolarmente, anche per l’istruzione si oppongono a ogni cambiamento e difendono solo sprechi e privilegi contro l’interesse dei ragazzi”. Con questo commento il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha risposto ai commenti dell’opposizione al via libera del Governo alla riforma delle superiori. ”La sinistra e’ allergica alle riforme e rappresenta solo la conservazione e la difesa a oltranza dell’indifendibile. La scuola ora cambia – ha aggiunto Gelmini – non sara’ piu’ considerata un ammortizzatore sociale. Per noi la scuola deve avere piu’ ore di lingua straniera, di matematica, di scienze, deve avere un legame piu’ stretto con il mondo del lavoro. Attendiamo invece da due anni dal Pd una qualsiasi proposta concreta che non e’ mai arrivata. Non potrebbe essere altrimenti, perche’ il Pd, stretto tra la difesa corporativa di caste e la tiepida volonta’ riformatrice, vive una crisi culturale e politica che gli impedisce di prendere qualsiasi iniziativa”.